Colombia: a causa di abusi e violenze molti bambini entrano in gruppi criminali
Essere bambino in Colombia è una dura realtà. Nei primi 4 mesi del 2012 ne sono morti
342 per cause violente, il 60% dei quali nelle principali città del Paese, prima di
tutte la città di Cali. Ogni giorno ne vengono uccisi 3, oltre un milione sono quelli
che lavorano, altrettanto allarmante è il numero di quelli reclutati dai gruppi armati
e di quelli che subiscono violenze e maltrattamenti in famiglia, come pure i minori
che diventano delinquenti e autori di omicidi. Secondo un rapporto dell’Agencia de
Periodismo Aliado de la Niñez, el Desarrollo Social y la Investigación (Pandi), ripreso
dall'agenzia Fides, lo scorso anno sono stati assassinati 1.177 bambini, bambine e
adolescenti. Per molti di loro e per i 19.617 che nel 2011 hanno subito maltrattamenti
e aggressioni fisiche, i carnefici sono stati genitori e parenti più vicini. Le bambine
tra i 10 e i 14 anni sono le principali vittime, circa 7.300. La stragrande maggioranza
dei casi di violenze di questo tipo si registrano nelle città, perché nelle campagne,
nonostante la violenze sui minori siano una costante, a causa delle difficoltà che
le autorità incontrano per accedervi e per la paura, le denunce sono poche. Altra
grave piaga che riguarda i piccoli è il reclutamento ad opera di gruppi criminali
e bande armate. In uno studio realizzato dall’Icbf (Instituto Colombiano de Bienestar
Familiar) nel corso di 4 anni, emerge che circa 18 mila piccoli con un’età media di
12 anni siano arruolati in guerriglie e bande criminali mafiose. Il 57% sono maschi,
il 98% ha dichiarato di aver subito torture e di essere stato costretto ad assistere
e a commettere atrocità. La miseria nelle aree rurali costringe inoltre molti piccoli
a lavorare per aiutare le famiglie. Nonostante le campagne governative per limitare
il fenomeno, lo scorso anno c’è stato un aumento del 39,5%, 1.466.000 minori lavoratori.
Del totale segnalato, il 23% dei bambini tra 5 e 17 anni non frequenta la scuola perché
lavora e oltre la metà del totale, il 57%, non riceve alcun compenso. In un quadro
così desolante non risulta strano l’aumento del numero di piccoli delinquenti. (R.P.)