Bolivia: i vescovi chiedono il rispetto dei diritti umani, libertà e giustizia
La Conferenza episcopale boliviana ha pubblicato la dichiarazione “Caridad y Veridad”,
firmata da mons. Oscar Aparicio, Segretario generale della Conferenza episcopale,
al termine della riunione del Consiglio episcopale permanente. Nella dichiarazione
affrontano tre questioni molto importanti per la società boliviana: il censimento
2012, i diritti umani e la giustizia. Riguardo il primo tema, il censimento 2012,
i vescovi hanno espresso molta preoccupazione. L’invito alla popolazione è di partecipare
in modo corretto, per far si che il censimento rifletta in modo veritiero la realtà
della società. Questo, dopo che si è diffusa la voce che molte persone avrebbero ricevuto
regali per rispondere ai questionari in modo positivo. Il censimento “deve essere
uno strumento che prenda in considerazione tutti gli aspetti della vita delle persone
e della società, compresa l’identità religiosa e socioculturale – si legge nel documento
- Quindi la dimensione spirituale e religiosa, parte fondamentale della realtà boliviana,
non può essere trascurata”. Poi i vescovi, come evidenzia l’agenzia Fides, hanno denunciato
la complessa situazione dei diritti umani, sottolineando come molti nel Paese stiano
perdendo la libertà, in riferimento alla querela del governo fatta a tre mezzi di
comunicazione. Anche la questione giustizia desta preoccupazione. “Molte persone imprigionate,
esiliate, rifugiati politici, soffrono perché non vi è alcuna garanzia di un processo
equo e per il ritardo della giustizia. È urgente – conclude il documento – che l’esercizio
della giustizia sia libero da vincoli di natura economica, sociale e politica, per
garantire processi equi e stabilire la verità dei fatti”. (L.P.)