2012-09-17 16:14:36

Mons. Tomasi sulla Siria: le Nazioni mettano da parte gli interessi egoistici e lavorino per la pace


Le violenze in Siria mostrano l’inutilità della guerra come mezzo per risolvere le divergenze. E’ uno dei passaggi dell’intervento di mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra, che ha tenuto ieri nel corso della 21.ma sessione del Consiglio dei diritti umani. Ricordando i risultati dell’inchiesta, illustrati sempre ieri dal presidente della commissione Pinheiro, l’arcivescovo ha parlato di circa 30mila vittime dall’inizio del conflitto siriano e di oltre un milione di sfollati. Il presule ha così invitato al rispetto dei diritti umani, “la strada che può portare ad una soluzione” e pre-requisito essenziale per i negoziati di pace. Mons. Tomasi ha evidenziato l’impegno della Santa Sede e le parole chiare del Papa che ha condannato “senza ambiguità” le violenze nel Paese. Poi l’esortazione alla comunità internazionale a mettere da parte “gli interessi egoistici, a sostenere il processo politico attraverso una partecipazione condivisa”. Da qui l’invito ai giornalisti a compiere fino in fondo il proprio lavoro, riferendo informazioni complete per dare un quadro chiaro all’opinione pubblica, spiegando in particolare la futilità della violenza. “I media – ha detto mons. Tomasi – possono aiutare a creare una cultura di pace”. Infine ricordando l’importanza della primavera araba in Medio Oriente, ha invitato a non soffocare le aspirazioni alla libertà perché “il popolo della Siria e del Medio Oriente merita sostegno e solidarietà nel momento del bisogno”. “La promozione dei diritti umani – ha concluso il presule - è una strategia efficace e indispensabile per la pace”.


Ultimo aggiornamento: 18 settembre







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