Il patriarca maronita Raï: il viaggio del Papa in Libano, evento storico e provvidenziale
Commenti positivi in tutto il Medio Oriente a conclusione del viaggio del Papa in
Libano. Il presidente libanese Michel Suleiman ha parlato di "visita storica" che
ha portato "un messaggio di speranza a tutto il Medio Oriente". Ascoltiamo in proposito
il patriarca maronita Béchara Boutros Raï:
R. - Io personalmente,
insieme a tutti i libanesi, ringrazio il Signore per questo evento storico, ma anche
provvidenziale. I libanesi, così come i cristiani del Medio Oriente, si sentivano
come sull’orlo di un precipizio: cominciavano a perdere la loro speranza e cominciavano
a dimenticare che hanno un ruolo da giocare. La visita del Papa, le parole che ha
detto, l’Esortazione Apostolica, le celebrazioni, hanno fatto rinascere nei libanesi,
musulmani e cristiani, il valore di questo Paese, quello della convivialità che è
il messaggio che ci si aspetta dal Libano e la sua missione nel Medio Oriente, perché
il Libano si distingue da tutti gli altri Paesi. Hanno capito questo suo valore. Tutti
noi cristiani del Medio Oriente abbiamo sentito molti commenti su questo viaggio e
ci siamo sentiti incoraggiati: hanno capito che i cristiani non sono una minoranza,
ma sono la presenza della Chiesa, della Chiesa universale. Vogliamo quindi ringraziare
il Signore, perché ci ha mandato questo evento storico e divino attraverso la persona
del Papa, attraverso quanto ha fatto e detto. Tutte le cerimonie, tutti gli incontri
sono stati fatti in favore di tutto il Libano, dei cristiani e dei musulmani. La cosa
migliore che possiamo ricordare è quello che ha detto il Papa, congedandosi dai libanesi
all’aeroporto: “Il vostro calore e il vostro cuore mi hanno dato il desiderio di ritornare”.
Questo è un bel messaggio e una bella testimonianza del Pontefice.