2012-09-15 13:31:22

La crisi siriana è una minaccia per il mondo. L’inviato Onu Brahimi incontra il presidente Assad


“Il conflitto si sta aggravando e rappresenta una minaccia per il popolo siriano, per la regione nel suo complesso e per il mondo. Penso che il presidente Assad conosca meglio di me le dimensioni della crisi e la sua gravità”. Con queste parole l’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba Lakhdar Brahimi descrive l’incontro di ieri mattina con il presidente siriano Assad, il primo da quando ha assunto il ruolo di inviato di pace dell’Onu al posto di Kofi Annan. “È terribilmente importante e urgente affrontare la questione nel modo dovuto” continua Brahimi, annunciando che metterà a punto un piano d’azione solamente dopo aver incontrato tutte le parti, compresi i Paesi che hanno interesse o influenza nella questione siriana. Da parte sua il presidente Assad ha ribadito di essere pronto a cooperare con “ogni sforzo per risolvere la crisi, a patto che sia neutrale e indipendente”, esortando i siriani al dialogo. Intanto la situazione si aggrava e, dopo circa 18 mesi, non accennano a fermarsi gli scontri e le uccisioni. Proprio ieri mattina fonti locali raccontano di nuovi bombardamenti da parte delle forze governative in molte località, compresi alcuni sobborghi di Damasco, e l’Osservatorio siriano dei diritti umani riferisce che venerdì hanno perso la vita altre 160 persone. Sulla questione siriana ieri si è espresso anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi intervenendo al World e-Parliament 2012. “L’uso indiscriminato della forza contro i propri cittadini è uno dei crimini più barbari al quale assistiamo da tempo – ha affermato il ministro, sottolineando poi che “la transizione dovrà essere guidata interamente dal popolo siriano, per assicurare rappresentatività ad ogni forza sociale, comprese le minoranze religiose”. (L.P.)


Ultimo aggiornamento: 16 settembre







All the contents on this site are copyrighted ©.