Siria: appello di pace dei vescovi di Aleppo costretti a non incontrare il Papa
Aleppo è da più di due mesi al centro degli scontri armati tra i ribelli e l’esercito
siriano. Il Consiglio dei sei vescovi cattolici della seconda metropoli della Siria
ha dovuto rinunciare a malincuore a recarsi all’incontro con il Papa in Libano per
rimanere al fianco dei propri fedeli. Ma dalla città devastata dal conflitto hanno
lanciato un appello a Benedetto XVI, chiedendo al Papa di richiamare la comunità internazionale
all’urgenza di trovare una soluzione pacifica e porre fine a un conflitto “che sta
distruggendo il Paese e seminando dovunque miseria e desolazione”. Nel loro appello,
inviato all’agenzia Fides, i vescovi di Aleppo (greco-cattolico, siro-cattolico, armeno-cattolico,
maronita, caldeo e latino) pregano ardentemente Benedetto XVI di sottoporre ai capi
delle nazioni e agli organismi internazionali due richieste: “Esigere che cessino
definitivamente i combattimenti sul suolo della Siria”, per poi “incoraggiare e appoggiare
le parti in conflitto affinché giungano a un dialogo serio e efficace in vista di
una riconciliazione nazionale”. I vescovi di Aleppo descrivono la condizione vissuta
dal popolo siriano in termini angosciati: “Il Paese si distrugge, il numero delle
vittime si moltiplica, e quello dei feriti aumenta di giorno in giorno. Molte abitazioni
sono distrutte, e i poveri vedono le proprie risorse diminuire progressivamente. Tutto
ciò fa precipitare le famiglie in uno stato di disperazione e spinge molte di esse
a emigrare”. L’ appello si conclude con il ringraziamento a Benedetto XVI “per tutte
le iniziative che Voi prendete al servizio della pace”, e con l’augurio “che la Vostra
voce arrivi alle orecchie dei popoli e raggiunga quelli che hanno il potere di decidere”.
(R.P.)