2012-09-14 12:15:46

Legge elettorale: il monito di Napolitano ai partiti. Bersani apre alla trattativa


In Italia continua a tenere banco il dibattito per cambiare la legge elettorale. Un nuovo monito ai partiti è arrivato giovedì sera dal capo dello Stato Napolitano, dopo un incontro al Colle con il leader del Pd Bersani che riapre la trattativa, ma dice no a modifiche che possano peggiorarla. Dal canto suo il presidente del gruppo Pdl al Senato, Gasparri ribadisce: “è tempo di decisioni” e indica la via delle preferenze come il modo migliore per consentire agli elettori di scegliere direttamente i parlamentari. Cecilia Seppia ha raccolto il commento del costituzionalista Enzo Balboni.RealAudioMP3

R. – Credo che il presidente della Repubblica per primo sa che questa continua esternazione di moniti, di persuasione morale, è il massimo che si può fare nel nostro contesto in cui le forze politiche e quindi i partiti dovrebbero avere loro l’iniziativa per raggiungere una sintesi che trovi almeno una soddisfazione parziale per i loro interessi. E’ questa la grossa difficoltà perché ci sono troppi interessi contrastanti dal punto di vista dei risultati elettorali che si scontrano.

D. – Trovare un compromesso, una mediazione in tempi brevi, questo lo ha auspicato anche Bersani del Pd che ha riaperto la trattativa. Sicuramente è disposto a trattare sul reindirizzamento delle preferenze, più complicata la questione invece del premio di maggioranza. Istituire un premio di maggioranza al partito più votato, riuscirà a garantire una discreta governabilità?

R. - Il premio di maggioranza di per sé non è uno scandalo, c’è stato già in altri ordinamenti, c’è anche nella legge attualmente in vigore, c’è sotto diverse forme in Inghilterra e anche in Francia. La cosa difficile e complicatissima è che i premi di maggioranza dovrebbero ragionevolmente essere dati dalla coalizione, non al primo partito, perché altrimenti il paradosso sarebbe che un partito del 25 per cento prende il 15, arriva al 40 e siamo al di sotto dei livelli essenziali perché ci sia democrazia. Su questo punto i due maggiori partiti, il partito democratico e il partito della libertà, sono completamente opposti, nessuno dei due vuole favorire l’altro. Bisognerebbe trovare un arbitro esterno, affidarsi al presidente della repubblica e dire: le nostre posizioni sono queste decidi tu e la tua decisione la accettiamo tutti. Ma questo almeno alla luce del sole non si può fare.

D. – Anche perché guardando alla prossima primavera un modello proporzionale con un premio al partito e non alla coalizione, significa assegnare un vantaggio sicuro a chi sostiene un Monti bis…

R. – Sì, non tanto perché ci sia un sostegno diretto al Monti bis, quanto per il fatto che sicuramente non uscirebbe una maggioranza di governo capace di governare e di fronte a problemi che avremo ancora nella prossima primavera, giocoforza bisognerà ritornare a un cosiddetto “governo tecnico”. Le cose sono molto complicate. Bisogna fare uno sforzo, fare tutti un passo indietro, anzi un passo e mezzo indietro e accettare un onorevole compromesso.


Ultimo aggiornamento: 15 settembre







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