Il cardinale Dolan: "Rispettare tutte le religioni"
"Gli eventi in Libia e in Egitto indicano cosa c’è in gioco. Occorre avere rispetto
per le altre tradizioni religiose, e allo stesso tempo proclamare in maniera inequivocabile
che la violenza in nome della religione è sbagliata". E’ la dichiarazione del cardinale
Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale
degli Stati Uniti, a proposito dell’attentato dell’11 settembre a Bengasi, in Libia,
che ha portato alla morte di quattro persone, tra cui l’ambasciatore Usa. Il cardinale
Dolan prega, in particolare, “per la comunità diplomatica e il loro lavoro delicato
per la pace nel mondo”. Intervenendo ad un simposio internazionale sul tema della
libertà religiosa, il cardinale Dolan ha ricordato poi che "l’assenza di libertà religiosa
porta a terribili sofferenze umane e che, allo stato attuale, i cristiani sono il
gruppo religioso che soffre per il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria
fede". Il cardinale ha concluso esortando gli Stati Uniti e la comunità internazionale
a una “chiamata all’azione”, evidenziando che "la prima delle libertà, che troppo
spesso diamo per scontata nel nostro Paese, anche se siamo vigili in sua difesa, è
sotto violento attacco in altre nazioni con terribili conseguenze umane". Sempre ieri,
anche il Patriarcato latino di Gerusalemme ha condannato in una nota “con la massima
fermezza”, ed espresso “profondo dolore”, l’attacco all’ambasciata Usa a Bengasi.
L’attacco, avvenuto l’11 settembre, si legge nel testo, “ricorda l’orrore del terrorismo”.
Causa della violenza la diffusione, negli Stati Uniti, del film “L’innocenza dei musulmani”
che deride il profeta Maometto e “presenta i musulmani come immorali e violenti”.
“Non possiamo, come cristiani e ferventi sostenitori del dialogo interreligioso -
afferma il Patriarcato - accettare una simile insensata provocazione che va contro
il rispetto per le diverse religioni e che getta nel fango la fede e la dignità dei
musulmani”. (R.P.)