2012-09-14 17:07:49

Divampa la protesta nel mondo islamico: vittime in Sudan, Tunisia e Libano


Dilaga la protesta scatenata dal film, ritenuto blasfemo, su Maometto. In Sudan 4 persone sono rimaste uccise durante l’assalto all’ambasciata americana a Khartoum. Proteste anche in Tunisia, dove sono almeno tre le vittime. Nel nord del Libano una persona è morta a Tripoli, seconda città del Paese, durante scontri tra polizia e manifestanti. Il servizio di Amedeo Lomonaco: RealAudioMP3

In Sudan almeno 10 mila manifestanti hanno assediato l’ambasciata statunitense a Khartoum. In precedenza, sempre a Khartoum, erano state attaccate le sedi diplomatiche di Gran Bretagna e Germania, dove è stato issato un vessillo islamico al posto della bandiera tedesca. La rivolta, iniziata l’11 settembre, infiamma anche la Tunisia, dove scontri sono avvenuti a Tunisi davanti alla sede diplomatica americana. Ancora tensioni in Egitto: al Cairo sono oltre 200 i feriti negli scontri delle ultime ore. La base della forza di pace multinazionale di osservatori in Sinai ha lanciato lo stato di allerta dopo essere stata circondata da decine di manifestanti salafiti. Manifestazioni anche in Pakistan dove in diverse città si sono tenuti cortei anti americani dopo la tradizionale preghiera del venerdì. Nello Yemen – riferisce la Cnn - stanno arrivando marines e reparti speciali statunitensi per proteggere il personale diplomatico dell’ambasciata Usa a Sanaa. Proteste si registrano anche in Asia e in particolare in Bangladesh, Malaysia, India e Indonesia. In Libano una persona è morta a Tripoli, nel nord del Paese, dove una folla ha dato alle fiamme un ristorante di una catena americana. La Casa Bianca ribadisce infine di non essere responsabile del filmato su Maometto prodotto negli Stati Uniti. Si tratta di un video – ha detto il portavoce della Casa Bianca - “offensivo e disgustoso”, ma “non c’è giustificazione alla violenza”.

Per un commento sulle tensioni che stanno coinvolgendo il mondo islamico, Massimiliano Menichetti ha intervistato padre Paolo Dall’Oglio, gesuita, esperto del mondo arabo: RealAudioMP3

R. - Non posso che esprimere dolore per le vittime, è una tragedia. Questi estremismi costituiscono anche una sfida al pensiero musulmano, al pensiero politico, al futuro. Soffriamo tutti di queste febbri, di queste piaghe terroristiche, e bisogna lavorare per curarle in profondità.

D. - Come uscire da questa spirale di violenza che infiamma dalla Libia allo Yemen?

R. – C’è una cura che è quella militare, la sicurezza, l’intelligence e questo serve per eliminare i guai immediati. Ma ormai deve essere chiaro a tutti che siamo di fronte a vasti fenomeni culturali. Innanzitutto il mondo musulmano è toccato in se stesso: la propria autocoscienza, la propria auto-programmazione, il proprio lavoro di educazione, ma poi la logica di solidarietà tra credenti, la logica di fraternità in Abramo, ci coinvolge tutti.

D. - Questo vuol dire che comunque serve maggiore impegno nel dialogo?

R. - E’ sciocco chiunque pensi che solo le soluzioni militari o repressive possano risolvere. Ricordo che nel 2001 dissi: senza dialogo approfondito, senza crescita nella relazione - perché l’inimicizia si alimenta di ignoranza, di rifiuto istintivo, di mancanza di comunicazione profonda -senza tutto questo, senza dialogo, ci saranno uno, cento, mille Bin Laden. Oggi i Bin Laden sono molte migliaia e quindi probabilmente abbiamo imboccato una strada sbagliata. Accanto alla repressione ci vuole “qualche altra cosa” e questo “qualche altra cosa” non si riesce a realizzarlo.

D. - Ma in concreto in questo momento di fronte agli attacchi terroristici e agli assalti alle ambasciate come ci si deve porre?

R. – Attivare tutte le capacità di ammortizzazione di questi eventi vergognosi, attraverso la capacità tra cristiani, musulmani, ebrei, gente di buona volontà, di amici della verità. Tutti devono intervenire immediatamente ed estinguere questi focolai prima che siano utilizzati da politici malintenzionati e provochino altri incendi terribili.







All the contents on this site are copyrighted ©.