Appello dei Patriarchi siriani ai cristiani a non lasciare il Paese
“Con tutto il cuore chiediamo ai fedeli cristiani della Siria di non abbandonare il
nostro amato Paese, nonostante la violenza, le sofferenze, lo sfollamento”: è quanto
chiedono i Patriarchi delle Chiese cristiane in Siria, da ieri mattina in Libano per
“stringersi attorno a Benedetto XVI, pellegrino di pace in Medio Oriente”. In un messaggio
reso noto tramite l’agenzia Fides, i leader cristiani, dando il benvenuto a Benedetto
XVI, rimarcano il tema più caro alle Chiese locali: la presenza delle comunità cristiane
in Medio Oriente. A condividere il messaggio sono quattro leader con sede a Damasco:
il Patriarca greco-cattolico Gregorio III Laham; il Patriarca greco-ortodosso Ignatius
IV Hazim; il Patriarca siro-cattolico Ignatius III Younan; il Patriarca siro-ortodosso
Zakka I Iwas. In particolare oggi in Siria c’è il pericolo di un esodo dei fedeli,
molti dei quali sono già fortemente colpiti dalla povertà, sono stati costretti a
lasciare le loro case per gli scontri armati, e vivono da sfollati interni o nei Paesi
limitrofi. In queste tragiche ore, i Patriarchi chiedono ai fedeli: “Abbiate pazienza,
non fuggite”, invitando a “sopportare il dolore”, per amore di Cristo. I leader cristiani
in Siria deplorano l’atteggiamento di alcune Cancellerie occidentali che, esplicitamente
o in modo implicito, stanno offrendo ai fedeli siriani l’opportunità di emigrare,
notando che questo “costituisce una tentazione”, ma che non è la soluzione per i cristiani
in Siria. Il rischio, notano, è una “libanizzazione del conflitto siriano” (oltre
il 50% dei cristiani fuggì dal Libano, al tempo della guerra) o lo scenario iracheno
(negli ultimi anni le comunità cristiane locali, sotto la pressione del terrorismo,
sono notevolmente diminuite). I Patriarchi sostengono con forza il recente appello
del Santo Padre al dialogo e alla riconciliazione in Siria, definite dal Papa “prioritarie
per tutte le parti implicate” e auspicano che il viaggio di Benedetto XVI possa lasciare
“una profonda traccia di pace”. Come riferito a Fides, simbolo potente della solidarietà
e dell’amore verso il Papa è, in particolare, la presenza del Patriarca siro-ortodosso
Zakka I Iwas che, nonostante la malattia e le cure di dialisi di cui necessita, ha
voluto comunque essere presente accanto a Benedetto XVI. (R.P.)