La Federazione portoghese per la vita: abbattere il deficit pubblico tagliando i finanziamenti
all'aborto
La Federazione portoghese per la vita (Fpv) propone al governo di abbattere il deficit
dei conti pubblici mediante la "fine di tutti i benefici sociali, lavorativi e finanziari
attualmente legati alla pratica dell'aborto legale". In un comunicato inviato agli
organi di stampa, l'associazione fondata nel 2002 in difesa della vita umana sottolinea
che con "l'eliminazione di misure come il trasporto e l'alloggio pagati alle madri
e ai loro accompagnatori, oppure delle licenze e dei sussidi economici superiori a
quelle delle altre malattie", lo Stato potrebbe risparmiare molti milioni di euro.
In base allo studio realizzato nel marzo 2012, la Federazione ricorda che "dalla legalizzazione
dell'aborto, introdotta cinque anni fa, sono già state realizzate 80 mila interruzioni
volontarie di gravidanza", rilevando inoltre che "se tale ritmo si manterrà costante
fino al 2030, lo Stato portoghese potrà perdere una cifra molto vicina ai 250 milioni
di euro". Il presidente della Fpv, Isilda Pegado, chiede perciò espressamente "la
fine delle condizioni economiche di privilegio pagate nei confronti delle istituzioni
private, nelle quali si realizza l'aborto legale", invitando l'esecutivo guidato dal
primo ministro Pedro Passos Coelho a "ridurre la spesa pubblica, assumendo al tempo
stesso impegni concreti in favore dell'aumento della natalità". "Solo in tal modo,
sarà possibile l'esistenza di nuove persone che nel corso della loro vita potranno
contribuire alla creazione di posti di lavoro, allo sviluppo delle attività economiche
e alla sostenibilità dello stato sociale", conclude il documento della Federazione
per la vita. (A cura di Lisa Zengarini)