2012-09-13 14:46:13

In calo ma sempre alta la mortalità infantile nel mondo


Nonostante la situazione rimanga drammatica, soprattutto in particolari aree del mondo, rispetto al 1990, in cui morirono circa 12 milioni di bambini sotto i cinque anni, nel 2011 si è registrata quasi la metà dei decessi. Si registrano, infatti, 6,9 milioni di bambini che hanno perso la vita sotto i cinque anni: circa 14mila decessi in meno ogni giorno rispetto al 1990. Sono dati del nuovo rapporto Unicef 2012, intitolato “Committing to Child Survival: A Promise Revival”, che presenta un quadro degli ultimi 20 anni. Anthony Lake, direttore generale dell’Unicef, sottolinea che “la riduzione globale della mortalità sotto i cinque anni è il risultato significativo che testimonia il lavoro e l’impegno di molti, compresi i governi, i donatori, le agenzie internazionali e le famiglie" ma poi aggiunge che il lavoro non è ancora terminato: milioni di bambini sotto i cinque anni continuano a morire, ogni anno, per cause in gran parte prevenibili, per le quali esistono soluzioni accessibili e a basso costo". Queste vite potrebbero essere salvate grazie a vaccini, nutrizione adeguata, assistenza medica di base e materna. Il mondo ha le tecnologie e le conoscenze per farlo. "La vera sfida - spiega lake - è mettere le risorse mediche a disposizione di tutti i bambini”. Dal rapporto emerge che i decessi di bambini sotto i cinque anni sono sempre più concentrati in Africa sub-sahariana e Asia meridionale, due regioni che nel complesso hanno totalizzato oltre l’80% di tutte le morti infantili nel 2011. Decessi che nel 30% dei casi sono dovuti a problemi come polmonite e diarrea. Ma, si sottolinea nel rapporto, in aggiunta agli obiettivi legati alla salute e alla nutrizione, bisogna intervenire anche in altri settori, come l’istruzione e l’accesso ai servizi igienici, che sono fondamentali per rendere concrete le speranze di sopravvivenza e sviluppo dell’infanzia. (L.P.)







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