"Sì" di Berlino al Fondo salva-Stati. Barroso: il futuro dell'Ue è l'unione politica
La Corte costituzionale tedesca considera legittimi l'Esm (European Stability Mechanism),
il nuovo meccanismo europeo di salvataggio e il Fiscal Pact, ma pone determinate condizioni
alla ratifica. "Un buon giorno per la Germania e un buon giorno per l'Europa": così
la cancelliera tedesca Angela Merkel ha commentato il pronunciamento della Corte.
Intanto il presidente della Commissione Europea, Barroso, ribadisce che il futuro
dell'Unione Europea è l'unione politica. Il servizio di Massimiliano Menichetti:
Si sblocca
la questione fondo salva-Stati dopo l’approvazione, ieri mattina, del "Meccanismo
di stabilità europea" conosciuto come Esm, tuttavia gli Alti magistrati di Karlsruhe
hanno posto una serie di paletti per l'operatività del salvagente europeo. Stabilito
ad esempio che i due rami del Parlamento tedesco dovranno essere informati delle decisioni
dell'Esm e che l'esposizione della Germania al fondo salva-Stati non dovrà superare
i 190 miliardi di euro senza il via libera del Bundestag, ovvero la Camera Bassa del
Parlamento. In questo scenario, mentre si attendeva la decisione di Berlino, il presidente
della Commissione Europea, Barroso, nel discorso sullo Stato dell'Unione davanti alla
plenaria del Parlamento di Strasburgo, ha ribadito che l'Ue deve ''muoversi verso
una federazione di Stati-Nazione'', per la cui creazione ''servirà un nuovo trattato''.
E, sottolineando che il futuro dell'Unione Europea è l'unione politica, ha evidenziato
che “entro dicembre sarà presentato un cosiddetto libro blu'' con i passi da fare
per il futuro.
Sulla decisione della Corte costituzionale tedesca abbiamo
raccolto il commento del prof. Roberto Artoni, ordinario di Scienza delle finanze
alla Bocconi di Milano:
R. - E’ una decisione in se stessa positiva, anche
se centrista, perché bisognerà vedere se i limiti posti dal Fondo salva-Stati sono
adeguati. Certamente costituisce una boccata d’ossigeno per l’euro e dovrebbe consentire
di affrontare con più ponderazione i problemi che si porranno in futuro.
D.
– Il fatto che il Fondo non dovrà superare i 190 miliardi di euro, senza il via libera
del Bundestag, è un freno all'operatività del fondo?
R. – Poterebbe essere
un freno, ma credo che anche i tedeschi abbiano un limite. Teniamo presente che i
mercati europei sono essenziali per l’economica tedesca. Certamente, quanto espresso
dai giudici non è una decisione negativa. Vedremo poi il grado di positività.
D.
– Parallelamente, mentre si attendeva questa riposta, Barroso ha ribadito che l’Unione
Europea deve muovere verso la federazione di Stati-Nazione, per la cui creazione servirà
un nuovo trattato…
R. – Direi che è essenziale. Che cosa ha dimostrato la crisi
di questi anni? Che la costruzione europea era estremamente instabile. In sostanza
i 10 anni finiti nel 2007 sono stati anni economicamente tranquilli, positivi, in
cui la costruzione europea non è stata sollecitata da tensioni. La crisi incominciata
nel 2007 ha dimostrato invece che, se si voleva mantenere un’Unione Europea efficace,
bisognava anche approfondire le caratteristiche di fondo: sul piano del controllo
delle banche, sul piano politico, sul piano economico. Direi che adesso il punto è
questo: come questo progetto di unione andrà avanti, perché c’è il pericolo che sia
un’unione recessiva sul piano economico e sociale o un’unione progressiva e qui qualche
dubbio c’è. Per cui bisogna proprio uscire da questa logica di austerità a tutti i
costi in attesa di un ipotetico rilancio.