Oslo: riunione per fare il punto sul Trattato sulle "bombe a grappolo"
Rappresentanti di oltre 100 Paesi sono riuniti a Oslo, in Norvegia, a quattro anni
dalla firma del Trattato per la messa al bando delle bombe a grappolo (cluster) per
l’annuale riunione degli Stati che ne fanno parte. A partecipare all’incontro - riferisce
l'agenzia Misna - sono anche una trentina di Paesi che non hanno finora aderito al
Trattato che proibisce l’uso, la produzione, l’immagazzinaggio e il trasferimento
di queste armi indiscriminate che colpiscono soprattutto i civili rendendo per decenni
inservibili ampi territori con dirette conseguenze sull’economia e su tutti gli aspetti
della vita delle comunità. Negli ultimi due anni, “si sono fatti significativi progressi
nell’eliminazione delle cluster, ma sono ancora troppi i Paesi al di fuori del Trattato”
ha detto Laura Cheeseman, direttrice della Cluster munition coalition, una coalizione
di organizzazioni della società civile internazionale che ha lavorato per trasformare
l’impegno contro le cluster in un concreto strumento diplomatico e legale. “Speriamo
– ha aggiunto – che la presenza di così tanti paesi che non hanno firmato, significhi
un loro prossimo impegno per eliminare le cluster e prevenire ulteriori vittime”.
Concepite per essere rilasciate da un contenitore che si apre a mezz’aria, le munizioni
e sub munizioni cluster non sempre esplodono a contatto con il suolo rappresentando
così anche per anni un potenziale rischio per i civili. Simili, proprio per questo
motivo, alle mine anti-uomo, le sub-munizioni cluster se ne differenziano in quanto
risultano più instabili e difficili da individuare. Il vertice di Oslo, cominciato
ieri, si concluderà venerdì. (R.P.)