Tragedia nel Canale di Sicilia, Migrantes chiede 'corridoi umanitari'
Santino Tornesi, diacono, responsabile regionale di Migrantes (Cei) per la Sicilia Per strappare
all'ineluttabilità della tragedia il viaggio di tanti migranti, crediamo sia il caso
di attivare corridoi umanitari per evitare la strage di innocenti che ormai da anni
ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero. Stati e Organizzazioni internazionali
devono collaborare senza cedere a logiche punitive nei confronti dei migranti per
individuare e colpire le organizzazioni che sfruttano il bisogno e trasformano la
speranza in incubo. Un cadavere recuperato, 56 sopravvissuti, tra i quali
una donna incinta, e un numero imprecisato di dispersi che potrebbero essere una settantina,
forse anche di più. E' questo il drammatico bilancio dell'ultima tragedia del mare
nel Canale di Sicilia: il naufragio di un barcone carico di migranti avvenuto
a circa 10 miglia al largo di Lampedusa, nei pressi dell'isolotto di Lampione. Secondo
i superstiti sull'imbarcazione vi erano oltre un centinaio di persone, qualcuno parla
addirittura di 150. (Intervista di Fabio Colagrande)