Tunisia: per il direttore delle Pom il Paese è "un laboratorio politico”
“Siamo in un momento in cui è possibile un riequilibrio nel panorama politico tunisino.
La Tunisia è un laboratorio politico interessantissimo. Il dibattito politico è molto
vivace e interessante”. È quanto affermato da padre Jawad Alamat, direttore nazionale
delle Pontificie Opere Missionarie (Pom) della Tunisia. “Quello che sta avvenendo
– prosegue padre Alamat – è uno scontro all’interno dell’islam, tra gli estremisti,
come i salafiti, e chi ha una visione più equilibrata e più aperta. È quindi interessante
assistere a questa discussione all’interno del mondo musulmano che si realizza poi
nella vita politica, perché nell’islam non c’è separazione tra la religione e lo Stato.
Il dibattito è tra chi vuole uno Stato ed una società aperti e moderni, come è stato
finora in Tunisia, e chi invece vuole sottolineare la propria identità islamica”.
“La comunità cristiana – osserva il sacerdote, come riporta l’agenzia Fides – continua
a vivere tranquillamente, portando avanti le proprie attività. Insomma – conclude
– la società tunisina è in movimento ed è normale che vi siano degli slittamenti in
questa fase di democratizzazione. Comunque il popolo rimane vigile, e osserva con
attenzione quel che fa o non fa il governo, e saprà votare di conseguenza alle prossime
elezioni”. (L.P.)