2012-09-10 20:00:51

Siria. Al via tour regionale dell’inviato Onu Brahimi. Sul terreno oltre 60 morti in scontri ed esecuzioni di massa


In Siria continuano, secondo fonti dell’opposizione, i bombardamenti da parte dell’esercito sui quartieri di Damasco e Aleppo controllati dai ribelli. In base ad un bilancio ancora provvisorio, oggi si contano decine di vittime negli scontri e il ritrovamento di almeno 56 corpi di civili e militari uccisi in due distinte esecuzioni di massa. Intanto prede il via da Il Cairo il tour diplomatico del nuovo inviato speciale dell’Onu e Lega Araba, l’algerino Lakhdar Brahimi. Sentiamo Marco Guerra: RealAudioMP3

Sul terreno continuano a parlare le armi: l’opposizione denuncia il rinvenimento di 36 corpi in un quartiere di Damasco, che sarebbero stati giustiziati sommariamente dalle forze fedeli al presidente Assad. Sono invece di soldati governativi i 20 cadaveri mostrati in video dei ribelli, dopo un’esecuzione di massa avvenuta ad Aleppo. Intanto l’inviato di Onu e Lega Brahimi è arrivato al Il Cairo per la prima tappa di un tour regionale che lo porterà a Damasco e a Teheran, e che ha l’obiettivo dichiarato di rilanciare una soluzione diplomatica al conflitto. Nella capitale egiziana incontrerà in serata il Gruppo di contatto regionale sulla Siria. Presenti i rappresentanti di Egitto, Turchia, Iran e Arabia Saudita. Al centro del tavolo la Cessazione immediata delle violenze, il mantenimento dell'integrità territoriale della Siria, il rifiuto dell'ingerenza militare esterna, l’avvio di un processo politico con la partecipazione di tutte le forze siriane, e il sostegno alla missione dell'inviato Brahimi, definita dallo stesso “estremamente difficile”. E resta sullo sfondo l’esortazione a portare di fronte alla giustizia tutti i responsabili di crimini di guerra, pronunciata stamani dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in apertura della 21.ma sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Sulla stessa linea il Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che parla di “nessuna immunità per chi colpisce i civili” e chiede un’azione collettiva e tempestiva della Comunità internazionale per prevenire ulteriori violazioni. Infine il ministro degli Esteri olandese ha annunciato che il 20 settembre si terrà una riunione dei Paesi 'amici del popolo siriano' per allargare il consenso sull'applicazione delle sanzioni a Damasco.








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