Iraq: 90 morti nell'ultima ondata di attentati. L'ex presidente al-Hashemi condannato
a morte
Nuova ondata di attacchi ieri in Iraq. È di circa 90 morti e oltre 400 feriti il bilancio
delle esplosioni che hanno colpito varie città del Paese, compresa la capitale Baghdad:
gli attentati non sono stati ancora rivendicati. Nella giornata di ieri, inoltre è
arrivata la notizia della condanna a morte dell’ex-vicepresidente del dopo Saddam,
Tariq al-Hashemi, considerato il mandante di alcuni omicidi politici. Il servizio
di Davide Maggiore:
Le esplosioni
nella capitale irachena hanno colpito la roccaforte sciita di Sadr City, ma anche
quartieri a maggioranza sunnita: i morti sono stati 42 e circa 120 i feriti. Altri
attentati hanno colpito località nel sud del Paese, come Bassora e Nassiriya, ma neanche
le regioni settentrionali sono rimaste immuni dalla violenza: tra le località attaccate,
Kirkuk e Mossul. La situazione della sicurezza, dunque, resta precaria in tutto il
Paese. Ascoltiamo l’appello di mons. Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo di
Baghdad dei Latini:
Io vorrei che la comunità internazionale si convinca
che risolvere i problemi degli altri significa anche risolvere i propri. La pace esiste
per tutti o non esiste per nessuno. Spero quindi che gli interessi degli Stati non
vengano prima di questo valore fondamentale per tutti e tutto, che è la pace.
Impossibile
per ora parlare di un collegamento tra gli attentati e la condanna a morte dell’ex
vice presidente sunnita Tariq al-Hashemi, che ieri un tribunale ha riconosciuto responsabile
degli omicidi di un generale e di un’avvocatessa. Hashemi, avversario politico del
premier sciita Nuri al-Maliki, si trova ora in Turchia ed è stato accusato di essere
il mandante di circa 150 uccisioni tra 2005 e 2011. L’ex vicepresidente ha ripetutamente
parlato di un processo politico, e con ogni probabilità non presenterà ricorso in
appello.