India: proteste contro la costruzione di un impianto nucleare
La protesta che sta avvenendo in India contro la costruzione dell’impianto nucleare
di Kudankalam si sta tramutando in “una crisi umanitaria di grandi dimensioni. I più
poveri tra i poveri sono colpiti da quanto sta accadendo”. Padre X.D. Selvaraj, che
da oltre un anno si batte con la popolazione per fermare la costruzione dell’impianto,
racconta la difficile situazione del luogo. “Da 392 giorni questa gente, tutti pescatori
giornalieri, soffrono la fame e la miseria pur di continuare la loro protesta pacifica
con la centrale di Kudankalam. È in gioco il diritto alla vita e alla sopravvivenza”.
Il progetto dell’impianto nucleare russo di Kudankalam, come racconta l'agenzia AsiaNews,
è stato avviato nel 1997 e da allora molte sono state le proteste contro la costruzione
della centrale. “La gente chiede che i leaders ascoltino le loro richieste, ma né
lo Stato, né il governo centrale è disposto a farlo. Il loro unico obiettivo è aprire
quell’impianto nucleare”. Da quasi quattrocento giorni la popolazione, a maggioranza
cattolica, ha iniziato a protestare con il rischio di pagarne un prezzo elevatissimo.
I pescatori, infatti, pur di continuare a sostenere la manifestazione, non escono
più in mare e la gente soffre la fame. (L.P.)