In Siria non si arrestano le violenze. I comitati di coordinamento locali denunciano
che almeno 70 persone sono morte ieri in seguito a bombardamenti governativi compiuti
in diverse zone del Paese. La tv di Stato siriana ha riferito inoltre che un ordigno
è esploso a Damasco davanti ad una moschea, al termine della preghiera del venerdì,
provocando il ferimento di diverse persone. L’emittente ha precisato che si è trattato
di un attentato terroristico compiuto con una motobomba. L’Osservatorio siriano per
i diritti umani ha poi reso noto che nei dintorni della capitale sono stati trovati
i cadaveri di 45 persone, tra cui donne e bambini. Sono proprio i più piccoli, in
questa situazione di crescente destabilizzazione, ad essere i più vulnerabili. Secondo
un bilancio fornito dall’Unicef, sono almeno un milione e trecento mila i bambini
colpiti dalle violenze in Siria. Sul versante politico, intanto, il ministro degli
Esteri italiano, Giulio Terzi, e quello francese, Laurent Fabius, hanno chiesto all’Unione
Europea di “mantenere, e rafforzare ulteriormente il suo ruolo centrale” per la soluzione
della crisi siriana. “Se falliamo in Siria – si legge in una lettera inviata dai ministri
Terzi e Fabius al capo della diplomazia Ue Catherine Ashton - la stabilità in Medio
Oriente sarà distrutta e la sicurezza in Europa seriamente minacciata”. In un’intervista
all'agenzia spagnola ‘Efe’ il ministro Giulio Terzi ha anche dichiarato che il regime
“ha già varcato la linea rossa”. “Bisogna concentrarsi sull’Ue - ha aggiunto - per
far cessare i terribili massacri che hanno raggiunto livelli inauditi e rischiano
di provocare destabilizzazioni nei Paesi vicini”. Si rafforza infine l’impegno umanitario
per la Siria. Secondo fonti di stampa, la Commissione europea è pronta a stanziare
altri 50 milioni di euro per aiutare i civili in fuga dalla guerra, arrivando ad un
contributo totale di 119 milioni di euro. (A.L.)