Siria: sfollati in scuole, chiese e moschee per sfuggire al conflitto
“Chiese, moschee, scuole ma anche case di familiari o prese in affitto: sono questi
i luoghi in cui centinaia di migliaia di sfollati hanno trovato rifugio all’interno
stesso della Siria in questi mesi. Mezzaluna Rossa e Croce Rossa stanno distribuendo
aiuti e proveranno a intensificare la loro assistenza che tra gennaio e agosto di
quest’anno è arrivata a circa 800.000 persone”: a colloquio con l'agenzia Misna che
l'ha raggiunta a Damasco, Cecilia Goin, portavoce del Comitato internazionale della
Croce Rossa (Cicr), evidenzia le difficoltà causate dal conflitto in corso e dall’escalation
dell’ultimo mese e mezzo. “I nostri operatori stanno distribuendo soprattutto generi
alimentari – aggiunge Goin – stanno fornendo assistenza medica e stanno provvedendo
per quanto possibile a individuare e gestire centri di accoglienza. Adesso, le condizioni
meteorologiche sono ideali e ciò aiuta, ma sappiamo che arriveranno autunno e inverno
e che le difficoltà potrebbero aumentare”. Le parole della portavoce giungono mentre
nelle stesse ore il presidente del Cicr, Peter Maurer, si trova in Siria dove sta
incontrando esponenti del governo, ha incontrato il capo di Stato Bashar Al Assad
e sta visitando alcuni punti di assistenza nella immediata periferia della capitale.
Fonti locali di Misna riferiscono di bombardamenti e combattimenti in diverse zone
del Paese e di civili che continuano a fuggire. Secondo gli ultimi dati disponibili,
nei Paesi confinanti sono oltre 250.000 i siriani accolti in campi profughi o in altri
modi. Sul numero degli sfollati interni non ci sono invece stime certe se non la certezza
che siano centinaia di migliaia. In ulteriori e marginali sviluppi, due episodi hanno
ricordato la dimensione internazionale della crisi siriana. Al Cairo, la polizia ha
disperso decine di dimostranti anti-Assad che si erano riuniti all’ingresso dell’ambasciata
siriana armati di sassi e bombe molotov. Hacker filo-governatavi hanno invece beffato
i sistemi di sicurezza di Al Jazira, la televisione satellitare del Qatar, inserendo
un banner sulla homepage del sito e denunciando “le sue posizioni contro il popolo
siriano e il governo” di Damasco. (R.P.)