2012-09-05 12:39:35

Pakistan: il fenomeno delle conversioni forzate spesso legato alla malavita


Alcuni membri della comunità cristiana del quartiere di Walton Road, a Lahore, hanno denunciato alla polizia una “campagna di conversioni forzate all’islam” da parte di alcuni musulmani locali. La notizia ha avuto eco sui mass media pachistani ma secondo fonti dell'agenzia Fides a Lahore, il caso è una montatura. “Occorre fare attenzione alla strumentalizzazione della religione davanti alla giustizia: è la stessa dinamica che avviene nei casi di blasfemia” nota padre Inayat Bernard, segretario della Commissione diocesana per la Catechesi e condirettore del settimanale “The Christian View”. Padre Francis Sabir, parroco cattolico della chiesa di San Francesco a Walton Road, racconta a Fides tutt’altra versione dei fatti. La vicenda è legata ad ambienti della malavita: “Tra alcuni cristiani e musulmani coinvolti nel giro del gioco d’azzardo, è scoppiata una lite. Un cristiano, per venirne fuori salvo, ha iniziato a sollevare false accuse di conversioni forzate. Da qui la situazione è degenerata. Ma la religione è stata tirata in ballo in modo del tutto strumentale”. Padre Francis si sta ora adoperando, insieme con alcuni leader musulmani, per ristabilire la calma nel quartiere e stemperare la tensione fra le due comunità. “Cristiani e musulmani qui hanno sempre convissuto in pace e armonia e non c’è motivo reale per creare subbuglio e discordie” nota. Il problema delle conversioni forzate è reale in Pakistan ed è stato più volte segnalato dalle minoranze religiose cristiane e indù, tanto che il governo ha istituito una Commissione speciale per monitorare il fenomeno e adottare contromisure. “Ma sollevare casi falsi – conclude padre Bernard – non aiuta certo le minoranze”. (R.P.)







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