Accogliete Cristo non la cupa mentalità del relativismo: così il Papa ai laici cattolici
dell'Africa
Accogliete Cristo e non la cupa mentalità del relativismo e del nichilismo: questa
l’esortazione del Papa nel suo Messaggio al Congresso panafricano dei laici cattolici
in corso a Yaoundé in Camerun sul tema “Testimoni di Gesù Cristo in Africa oggi. Sale
della terra... luce del mondo (Mt 5,13.14)”. Ce ne parla Sergio Centofanti:
L’appello
del Papa ai laici cattolici dell’Africa è forte: “Non lasciate mai – scrive - che
la cupa mentalità relativista e nichilista che colpisce varie parti del nostro mondo,
apra una breccia nella vostra realtà! Accogliete e diffondete con forza rinnovata
il messaggio di gioia e di speranza che porta Cristo, messaggio capace di purificare
e rafforzare i grandi valori delle vostre culture”. Nell’annuncio del Vangelo – ribadisce
Benedetto XVI – “i fedeli laici hanno un ruolo insostituibile”, perché sono “ambasciatori
di Cristo nello spazio pubblico, nel cuore del mondo”. Presenta quindi l’esempio della
santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese convertita alla fede, che non poteva tenere
per sé la gioia di essere stata liberata da Gesù: era una speranza che voleva arrivasse
anche a molti altri. Il sale non deve diventare insipido – afferma il Papa – riferendosi
ad una fede che non si fa annuncio. “La fede, infatti, cresce quando è vissuta come
esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia
e di gioia”. Quindi cita Giovanni Paolo II quando diceva che “La fede si rafforza
donandola”.
Il Papa chiama l’Africa a diventare il “Continente della speranza”
nonostante i suoi problemi “gravi e di non facile soluzione, e non solo per le difficoltà
materiali, ma anche per ostacoli spirituali e morali che pure la Chiesa incontra”.
Gli stessi “valori tradizionali più validi della cultura africana oggi sono minacciati
dalla secolarizzazione, che provoca disorientamento, lacerazioni nel tessuto personale
e sociale, esasperazione del tribalismo, violenza, corruzione nella vita pubblica,
umiliazione e sfruttamento delle donne e dei bambini, crescita della miseria e della
fame. A questo si aggiunge anche l'ombra del terrorismo fondamentalista, che di recente
ha preso di mira le comunità cristiane di alcuni Paesi africani. Se però, con uno
sguardo più profondo, guardiamo al cuore dei popoli africani – sottolinea Benedetto
XVI - scopriamo una grande ricchezza di risorse spirituali, preziose per il nostro
tempo. L'amore alla vita e alla famiglia, il senso della gioia e della condivisione,
l’entusiasmo di vivere la fede nel Signore, che ho potuto constatare nei miei viaggi
africani, sono ancora impressi nel mio cuore”.
“Evangelizzare per la Chiesa
– afferma il Papa citando Paolo VI - è portare la Buona Novella in tutti gli strati
dell'umanità e, con il suo influsso, trasformare dal di dentro, rendere nuova l'umanità
stessa”. Per questo – conclude “tutta l'Africa oggi attende gli «ambasciatori» della
Buona Novella, fedeli laici provenienti dalle parrocchie, dalle Communautés Ecclésiales
Vivantes, dai movimenti ecclesiali e dalle nuove comunità, innamorati di Cristo e
della Chiesa, pieni di gioia e riconoscenza per il Battesimo che hanno ricevuto, coraggiosi
operatori di pace e annunciatori di autentica speranza”.
Nel suo intervento
al Congresso, il cardinale Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per
i Laici, dicastero che ha organizzato l’evento. Il porporato, parlando dei fondamentalismi
nati recentemente in Africa, ha sottolineato come nel continente siano tornati “i
martiri della fede”. “La Chiesa cattolica in Africa – ha quindi rilevato - vive oggi
un periodo di grande dinamismo, cercando di rafforzare il suo slancio evangelizzatore.
È una Chiesa giovane: gran parte dei Paesi dell’Africa ha ricevuto il primo annuncio
del Vangelo meno di duecento anni fa… Ma è anche una Chiesa che cresce numericamente.
Nel 1900 i cattolici erano 1 milione e 900 mila, nel 2000 ammontavano a 139 milioni.
Secondo i dati dell’Annuario Statistico della Chiesa del 2012, oggi i cattolici in
Africa sono 185 milioni, cioè il 18,3% della popolazione globale del continente che
conta oltre un miliardo di persone. Tuttavia, nonostante l’importante crescita numerica,
i cattolici in Africa restano una minoranza, ma una ‘minoranza creativa’, consapevole
cioè di essere determinante per il futuro di questo continente” E “sicuramente – ha
proseguito il cardinale Ryłko - una delle grandi speranze della Chiesa in Africa sono
i laici - uomini e donne consapevoli della propria vocazione e missione nella Chiesa
e nel mondo. È un laicato con grandi potenzialità spirituali, che ha bisogno però
di essere ancora risvegliato! Da qui l’urgenza della formazione”. “Occorre che i fedeli
laici assumano fino in fondo la propria responsabilità nel portare avanti la missione
della Chiesa nel mondo” che significa anche “dare il proprio contributo concreto alla
costruzione di una società africana più rispettosa della dignità della persona umana,
dei suoi diritti fondamentali, di una società più solidale con i deboli e i poveri”.
Oggi – ha concluso il porporato – anche in Africa “è scoccata l’ora del laicato”.