2012-09-05 12:00:46

Accogliete Cristo non la cupa mentalità del relativismo: così il Papa ai laici cattolici dell'Africa


Accogliete Cristo e non la cupa mentalità del relativismo e del nichilismo: questa l’esortazione del Papa nel suo Messaggio al Congresso panafricano dei laici cattolici in corso a Yaoundé in Camerun sul tema “Testimoni di Gesù Cristo in Africa oggi. Sale della terra... luce del mondo (Mt 5,13.14)”. Ce ne parla Sergio Centofanti:RealAudioMP3

L’appello del Papa ai laici cattolici dell’Africa è forte: “Non lasciate mai – scrive - che la cupa mentalità relativista e nichilista che colpisce varie parti del nostro mondo, apra una breccia nella vostra realtà! Accogliete e diffondete con forza rinnovata il messaggio di gioia e di speranza che porta Cristo, messaggio capace di purificare e rafforzare i grandi valori delle vostre culture”. Nell’annuncio del Vangelo – ribadisce Benedetto XVI – “i fedeli laici hanno un ruolo insostituibile”, perché sono “ambasciatori di Cristo nello spazio pubblico, nel cuore del mondo”. Presenta quindi l’esempio della santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese convertita alla fede, che non poteva tenere per sé la gioia di essere stata liberata da Gesù: era una speranza che voleva arrivasse anche a molti altri. Il sale non deve diventare insipido – afferma il Papa – riferendosi ad una fede che non si fa annuncio. “La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia”. Quindi cita Giovanni Paolo II quando diceva che “La fede si rafforza donandola”.

Il Papa chiama l’Africa a diventare il “Continente della speranza” nonostante i suoi problemi “gravi e di non facile soluzione, e non solo per le difficoltà materiali, ma anche per ostacoli spirituali e morali che pure la Chiesa incontra”. Gli stessi “valori tradizionali più validi della cultura africana oggi sono minacciati dalla secolarizzazione, che provoca disorientamento, lacerazioni nel tessuto personale e sociale, esasperazione del tribalismo, violenza, corruzione nella vita pubblica, umiliazione e sfruttamento delle donne e dei bambini, crescita della miseria e della fame. A questo si aggiunge anche l'ombra del terrorismo fondamentalista, che di recente ha preso di mira le comunità cristiane di alcuni Paesi africani. Se però, con uno sguardo più profondo, guardiamo al cuore dei popoli africani – sottolinea Benedetto XVI - scopriamo una grande ricchezza di risorse spirituali, preziose per il nostro tempo. L'amore alla vita e alla famiglia, il senso della gioia e della condivisione, l’entusiasmo di vivere la fede nel Signore, che ho potuto constatare nei miei viaggi africani, sono ancora impressi nel mio cuore”.

“Evangelizzare per la Chiesa – afferma il Papa citando Paolo VI - è portare la Buona Novella in tutti gli strati dell'umanità e, con il suo influsso, trasformare dal di dentro, rendere nuova l'umanità stessa”. Per questo – conclude “tutta l'Africa oggi attende gli «ambasciatori» della Buona Novella, fedeli laici provenienti dalle parrocchie, dalle Communautés Ecclésiales Vivantes, dai movimenti ecclesiali e dalle nuove comunità, innamorati di Cristo e della Chiesa, pieni di gioia e riconoscenza per il Battesimo che hanno ricevuto, coraggiosi operatori di pace e annunciatori di autentica speranza”.

Nel suo intervento al Congresso, il cardinale Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dicastero che ha organizzato l’evento. Il porporato, parlando dei fondamentalismi nati recentemente in Africa, ha sottolineato come nel continente siano tornati “i martiri della fede”. “La Chiesa cattolica in Africa – ha quindi rilevato - vive oggi un periodo di grande dinamismo, cercando di rafforzare il suo slancio evangelizzatore. È una Chiesa giovane: gran parte dei Paesi dell’Africa ha ricevuto il primo annuncio del Vangelo meno di duecento anni fa… Ma è anche una Chiesa che cresce numericamente. Nel 1900 i cattolici erano 1 milione e 900 mila, nel 2000 ammontavano a 139 milioni. Secondo i dati dell’Annuario Statistico della Chiesa del 2012, oggi i cattolici in Africa sono 185 milioni, cioè il 18,3% della popolazione globale del continente che conta oltre un miliardo di persone. Tuttavia, nonostante l’importante crescita numerica, i cattolici in Africa restano una minoranza, ma una ‘minoranza creativa’, consapevole cioè di essere determinante per il futuro di questo continente” E “sicuramente – ha proseguito il cardinale Ryłko - una delle grandi speranze della Chiesa in Africa sono i laici - uomini e donne consapevoli della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo. È un laicato con grandi potenzialità spirituali, che ha bisogno però di essere ancora risvegliato! Da qui l’urgenza della formazione”. “Occorre che i fedeli laici assumano fino in fondo la propria responsabilità nel portare avanti la missione della Chiesa nel mondo” che significa anche “dare il proprio contributo concreto alla costruzione di una società africana più rispettosa della dignità della persona umana, dei suoi diritti fondamentali, di una società più solidale con i deboli e i poveri”. Oggi – ha concluso il porporato – anche in Africa “è scoccata l’ora del laicato”.







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