2012-09-02 14:59:59

"Ratzinger Schülerkreis". Intervista con il presidente degli ex allievi, padre Stephan Horn


Prima del termine dell'incontro, la collega della redazione tedesca, Gudrun Sailer, ha avvicinato il religioso salvatoriano, padre Stephan Horn, presidente dell'Associazione degli ex allievi di Benedetto XVI, e gli ha chiesto un bilancio sull'edizione 2012 del "Ratzinger Schülerkreis":RealAudioMP3

R. – Noi tutti abbiamo l’impressione che questo incontro sia stato uno dei migliori. Avevamo già meditato il tema, dentro di noi, prima dell’incontro con il Santo Padre, e abbiamo parlato delle nostre esperienze specialmente nell’incontro con i luterani in Germania. Abbiamo l’impressione, dunque, che si siano fatti dei progressi e che si sia sviluppata una maggiore amicizia. Non si tratta certo di grandi nuovi sviluppi, ma in molti sensi di una grande vicinanza. Questa è pure l’idea che il Santo Padre ha sottolineato: il dialogo, anche il dialogo della vita, è un vero progresso ecumenico. Non è utile pensare solo a una definitiva unità, ma a compiere i passi che possiamo fare. E questo dialogo è davvero molto necessario e utile.

D. – Sono state avanzate, anche da parte degli ex alunni, delle idee concrete per la ricorrenza della riforma fra cinque anni, nel 2017. Quali sono queste idee?

R. – E’ stata sviluppata l’idea di un “mea culpa” di ambedue le parti. Il Santo Padre ha sempre avuto l’idea che fosse necessario la purificazione della memoria. E’ un tema che ha sviluppato da tempo. Naturalmente, i fatti storici non possono essere cancellati, però la differenza sta nel come si vedono queste cose: cancellare il veleno di questi conflitti è un vero risanamento. Questo aiuta molto per una maggiore vicinanza nel futuro. Forse, però, non è utile organizzare solo un grande evento: compiere queste cose nella vita quotidiana dei cristiani sembra essere di grande aiuto.

D. – Il Santo Padre, all’inizio di ogni incontro con i suoi ex alunni, ha l’abitudine di fare un riassunto deell'anno trascorso attraverso gli argomenti che gli stanno particolarmente a cuore. Ogni anno parla molto, e molto volentieri, dei viaggi che ha compiuto in quell’anno, ma non solo. Che cosa ha colpito specialmente il Santo Padre in quest’anno?

R. – Quest’anno, è stato colpito specialmente dalla gioia della fede trovata nel Benin, come anche in Messico, mentre a Cuba, forse, la società non può mostrare così liberamente i sentimenti del proprio cuore. Questa gioia della fede procura sempre grande gioia al Santo Padre. Anche l’incontro con le famiglie a Milano gli ha procurato grande gioia.

D. – E’ il 36.mo incontro di questo circolo di ex alunni di Joseph Ratzinger. Vi uniscono decenni di conoscenza reciproca: siete maturati insieme, anche a livello accademico, si può dire, e vi unisce un’amicizia profonda. Il Santo Padre ha menzionato anche davanti a voi - gli ex alunni, gli amici - gli avvenimenti tristi legati a Vatileaks?

R. – Lui ha parlato anche di queste cose con grande serenità interna e rimane saldo nel suo ministero: non è fragile, ma lavora normalmente.







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