Visita del cardinale Bertone al Santuario mariano di Montevergine
Con la celebrazione eucaristica in occasione della Solennità di Santa Maria di Montevergine,
ha raggiunto il suo culmine la visita del cardinale Tarcisio Bertone, segretario
dello Stato Vaticano, presso l’omonimo Santuario, ad Avellino. Il porporato, arrivato
ieri è stato ospite del Padre Abate Umberto Beda Paluzzi e di tutta quanta la comunità
monastica benedettina. Ha pregato davanti all’urna contenente le Sacre Reliquie di
San Guglielmo, Patrono dell’Irpinia e fondatore di Montevergine, quindi ha visitato
la Cappella Angioina e la mostra “Pellegrini e Pellegrinaggio a Montevergine”. Durante
la sua omelia di oggi, ha ripercorso la storia di questo importante luogo di fede,
per far comprendere ancora di più ai tanti fedeli presenti e ai pellegrini che lo
raggiungono ogni anno, il motivo e la radice della loro devozione mariana. Prendendo
spunto dalle letture, ha parlato della maternità della Madonna. “Maria – ha detto
il cardinale Bertone - è la Regina del cielo, che porta in braccio il Figlio di Dio,
che è anche il suo Bambino, e che ha preso da Lei la natura umana, si è fatto uomo
nel suo grembo, è cresciuto in età e sapienza, grazie alle sue premure materne”. “Ma
– ha proseguito- i suoi meriti sono molto più grandi: si è resa disponibile alla volontà
di Dio, ha posto se stessa al suo completo servizio”. “La santità e la grandezza
di Maria – ha detto ancora il porporato- è proprio nel suo ruolo di collaboratrice
di Dio, come dispensatrice di grazia e di misericordia per ogni devoto, che ricorre
a Lei”.
Quindi si è soffermato sull’icona della Madonna di Montevergine. Tale
immagine –ha aggiunto - “si caratterizza per gli occhi penetranti, benevoli e materni.
Occhi che invitano alla preghiera, all’apertura del cuore. Sono occhi, che guardano
non la massa, ma la singola persona che la prega e la guarda. Ogni devoto, ogni orante
si sente oggetto di attenzione personale da parte della Madonna”. Infine ha concluso
con un’esortazione affinchè la ricorrenza del VII Centenario del culto della Sacra
Icona, la sua ricollocazione nella sua cappella storica e la celebrazione dell’Anno
giubilare mariano, siano “un invito a rinnovare una più sincera e filiale devozione
a Maria, perché aiuti a rafforzare la nostra fede a volte vacillante e ad ascoltare
l’insegnamento del Figlio suo Gesù, trasmessoci dalla Santa Chiesa”. Altro auspicio
espresso dal Segretario di Stato- che l’Anno giubilare mariano si intrecci armoniosamente
con l’ “Anno della fede”, promulgato da Benedetto XVI, che prenderà inizio nell’ottobre
prossimo. “Esso – ha detto- sarà un invito forte e pressante alla testimonianza, all’annuncio
della fede, alla semina abbondante della Parola di Dio per una nuova evangelizzazione
nel nostro tempo”. (A cura di Cecilia Seppia)