2012-09-01 14:07:56

Tanzania: cliniche rurali per salvare la vita di tante mamme e dei loro piccoli


La regione di Kigoma, in Tanzania, è diventata una delle prime località dell’Africa orientale in grado di formare operatori sanitari nelle cliniche rurali operative nel Paese. Questi centri – secondo quanto riporta l’Agenzia Fides – sono in grado di offrire assistenza a circa 50 mila persone che vivono in ogni distretto amministrativo, non tutti attrezzati per fare interventi chirurgici, ad eccezione del Centro sanitario di Kakonko, dove solo da un po’ di tempo è possibile operare ed eseguire parti cesarei. Nella regione, grazie agli interventi della Fondazione Mondiale Lung, sono stati ristrutturati cinque centri. Diversi operatori sanitari sono stati formati in chirurgia di base, consentendo a tante donne di partorire in sicurezza e, di conseguenza, salvando la vita a loro e ai loro figli. Da quando, nel 2010, il centro ha iniziato ad assistere le donne incinta, il numero di parti è aumentato da 20 a 120 al mese, con una media di sei parti cesarei alla settimana. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la mortalità media nei Paesi in via di sviluppo è di 240 ogni 100 mila nati vivi, contro 16 ogni 100 mila nelle nazioni del Nord industrializzato. Il tasso più alto di mortalità materna nel mondo si registra nel sud Sudan, con oltre 2 mila morti ogni 100 mila nati vivi. In Tanzania è di 578 decessi ogni 100 mila nati vivi. All’inizio degli anni 80, la regione di Kigoma aveva l’indice più alto del paese, con 933 ogni 100 mila. Ma da allora sono state lanciate una serie di iniziative che hanno ridotto la mortalità a 186 ogni 100 mila nati vivi nel 1991. Tutti i centri sanitari dispongono di ambulanze grazie alle quali poter trasferire subito i casi complicati negli ospedali di distretto o quelli regionali. (C.S.)







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