Il Papa al Genfest 2012: costruite ponti di unità. Allo studio un Osservatorio sulla
fraternità universale
“Let’s Bridge” è il titolo del Genfest 2012, il grande raduno giovanile organizzato
dal Movimento dei Focolari e in corso fino a oggi nella capitale ungherese di Budapest.
E al ponte evocato dal titolo si ispira il Messaggio rivolto ai partecipanti da Benedetto
XVI. Nel testo, a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, il Papa
invita i giovani del Genfest a essere segno di unità per tutti i giovani del mondo.
Intanto, al raduno ieri è stato il giorno di lancio di una importante iniziativa internazionale.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
I ponti sul
Danubio di Budapest, distrutti dal secondo conflitto mondiale e poi ricostruiti, sono
il “simbolo eloquente” della “determinazione di costruire la pace su fondamenti duraturi”.
Per dirigere gli sguardi dei 12 mila giovani del Genfest al futuro Benedetto XVI ricorda
la storia. La storia dell’“unica unità” che quei ponti fecero di Buda e Pest – collegando
l’uno all’altro i due antichi insediamenti. Ma anche la storia nata “dalle ceneri”
della Guerra mondiale, purtroppo segnata nell’Europa dell’est da oppressioni totalitaristiche
e, insieme, da “nuove possibilità di libertà e solidarietà fraterna dopo la fine della
Guerra Fredda”. E infine la storia recente nella quale – scrive il Papa – “la comunità
internazionale si è prefissata di eliminare una volta per tutte le condizioni che
potrebbero condurre ad un futuro conflitto”.
L’augurio di Benedetto XVI ai
ragazzi del Genfest di offrire “la mano dell’amicizia a quelli che provengono da altri
contesti e culture, così da dare forma alla città terrenanell’unità e nella
pace”, cade nel giorno in cui al grande raduno organizzato dal Movimento dei Focolari
viene lanciato lo “United World Project”, con una originale iniziativa internazionale
di fraternità. A parlarne è uno dei responsabili, Francesco Ricciardi, al microfono
di Gabriella Ceraso:
“L’obiettivo è quello di mettere in rete le
persone e chiedere un impegno personale a valorizzare la cosiddetta ‘regola d’oro’,
scritta in tutte le culture del mondo, che è: Fai agli altri quello che vorresti fosse
fatto a te. Ma non ci fermiamo qui. Vorremmo la creazione di un Osservatorio internazionale
e permanente sulla fraternità universale. Questo Osservatorio dovrebbe portare in
evidenza tutte quelle esperienze che oggi già ci sono, non solo di singoli e di gruppi,
ma anche politiche fraterne per portarle alle istituzioni pubbliche internazionali
e testimoniare che il mondo tende per sua naturale vocazione ad essere uno”.
Il
lancio del progetto è previsto per maggio 2013 e punta a ottenere attenzione in ambito
Onu:
“E’ la nostra speranza. E’ partito un rapporto, già, con la Desa che
è una delle agenzie che si occupano delle realtà giovanili a New York, e anche con
altri uffici in Europa”.
Il Movimento dei Focolari ha maturato in 70 anni
di vita un’articolata e profonda capacità di tessere reti di dialogo in ogni contesto
geografico, culturale e religioso. Con risultati spesso sorprendenti anche in aree,
come l’Africa, dove le condizioni umane di partenza sono spesso drammatiche. Ancora
Francesco Ricciardi:
“Se parlo di Africa, viene alla mente la povertà,
le guerre fra i popoli… Eppure, io ti posso testimoniare che il ‘Progetto Africa’,
che nasce negli anni Sessanta, ha portato alla creazione di ospedali, piccole cittadine…
Parliamo anche di un cambiamento radicale in popoli che prima, in qualche modo, avevano
astio e oggi si sentono fratelli”.