2012-08-31 19:22:37

"Per tutti" o "per molti"?


RealAudioMP3 La lettera di Benedetto XVI ai vescovi tedeschi del 14 aprile scorso ha rilanciato il dibattito sulla traduzione più corretta delle parole latine del Messale romano pronunciate dal sacerdote durante la consacrazione del vino. All'uso della formula "versato per voi e per tutti", prevalso nel post-concilio, in diversi paesi viene ora preferita quella "per molti" più vicina agli originali neotestamentari e incoraggiata dal Papa. "E' una scelta che trova giustificazioni sul piano esegetico ma anche teologico" spiega l'arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte, teologo. "La salvezza di Cristo è per tutti, ma la soggettiva accoglienza della salvezza è legata alla libertà dell'assenso di ciascuno. Quindi la traduzione 'per molti' esprime bene la destinazione universale della redenzione ma anche il fatto che diviene effettivamente operativa solo in coloro che la accolgono". Diversa la posizione di don Francesco Pieri, studioso di liturgia, che, nel volume 'Per una moltitudine. Sulla traduzione delle parole eucaristiche', (Dehoniana Libri, 2012) propone una terza via. "La formula 'per molti', come traduzione di 'pro multis' risulta inaccettabile in italiano - sostiene Pieri - perché è in opposizione con 'per tutti'. La formula 'per una moltitudine' è più adatta perché salva nella percezione popolare comune l'idea dell'universalità della salvezza, non si oppone sematicamente alla formula 'per tutti' e, inoltre, rimanda ad Apocalisse 7,9". (A cura di Fabio Colagrande)







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