2012-08-31 13:45:36

Cina: genitori e alunni contro le classi di “educazione nazionale” previste dal governo


La riforma scolastica varata dal governo cinese nel 2004 prevede che in ogni scuola, dalle elementari in poi, siano approntate a partire dal 2015 delle classi di “educazione nazionale”. Tale studio dovrebbe far apprezzare le grandi conquiste scientifiche ed economiche della Cina popolare ma tacere su episodi come il massacro di Tiananmen. Come riportato dall’agenzia AsiaNews, la società civile continua a opporsi a queste classi imposte dal governo. Il prossimo 2 settembre è anche prevista un’importante manifestazione organizzata dai sindacati degli insegnanti e dai rappresentanti dei genitori. Da un recente sondaggio, inoltre, risulta che circa il 75% degli studenti e delle loro famiglie sono contrari all’introduzione di questi nuovi corsi. Non solo. Sempre secondo questo sondaggio, gli studenti chiederebbero al governo di introdurre proprio il massacro di Tiananmen tra gli argomenti da trattare. “Sono preoccupato perché temo che il governo voglia lanciare un qualche tipo di nuova politica che riguarda tutta Hong Kong ma, per farlo, vuole prima educarci a obbedire” dichiara uno dei membri dell’Associazione dei genitori, Lam Wai-man. I primi a opporsi a questa riforma sono stati i cattolici, guidati dal cardinale Joseph Zen Zekiu, che ha più volte denunciato il tentativo di “lavaggio del cervello” nei confronti dei giovani orchestrato da Pechino. Nel frattempo prosegue lo sciopero della fame di 80 giovani che protestano contro il governo accusandolo di “non rispettare né i genitori, né gli studenti e nemmeno gli insegnanti”. (L.P.)







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