Bagnasco alla Rv:i cattolici in politica devono essere tanti e preparati
cardinale Angelo Bagnasco, pres. Conferenza Episcopale Italiana, arcivescovo di Genova
Ho pensato
che ai piedi della Madonna della Guardia, per Genova è una grandissima devozione e
festa, fosse il momento di fare un appello alla gente, rispetto al momento della crisi
che viviamo ormai da tempo e che riveste, mi sembra, un carattere non soltanto di
gravità ma di eccezionalità. Ogni crisi che investe la sicurezza del lavoro,
con tutte le conseguenze, porta sicuramente rischi. Qualche rischio lo comporta anche
per la tenuta sociale del Paese, perché laddove c’è incertezza, c’è difficoltà, certamente
il male può avere buon gioco. Però c’è anche da dire e ricordare fermamente che la
responsabilità di tutti ha in mano il proprio destino, basta che non ci si isoli gli
uni dagli altri nell’ambito sociale. La Chiesa fa il suo dovere, con responsabilità,
nel nome del Signore annunciando la speranza affidabile che è Cristo Gesù e nello
stesso tempo stando vicina alla gente con la fittissima rete delle parrocchie, delle
associazioni, dei gruppi, per essere un punto di riferimento per tante situazioni
di difficoltà. La famiglia naturale, così come la conosciamo, come la viviamo,
è talmente importante, anzi essenziale per la società, che si rivela ancora una volta
il nucleo fondamentale di tenuta della società stessa nel suo insieme. Non si finirà
mai di aiutarla e di sostenerla abbastanza. I laici cattolici, hanno certamente un
grave dovere di esserci in politica, il dovere di una testimonianza, come per ogni
cristiano, e il coraggio di avere la propria identità e la propria coscienza cristiana,
senza complessi di subalternità verso nessuno. Non si tratta, come a volte si sente,
di essere succubi o di essere trainanti nel contesto europeo, ma mi pare che sia decisivo
che l’Europa faccia un passo forte verso un’anima comune, così come i padri dell’Europa
– Adenauer, Schuman, De Gasperi - volevano. Finché l’Europa vuole costruirsi senza
religione sarà sempre fragile, senza fondamento. (a cura di Luca Collodi)