Pakistan. Il caso della piccola Rimsha, la bimba affetta da sindrome di down accusata
di blasfemia in carcere dal 16 agosto. Un rapporto presentato da una equipe medica
al tribunale di Islamabad, ieri ha dimostrato che si tratta di una bambina minorenne
con importanti problemi di comprensione, tali da relativizzare qualunque cosa possa
avere fatto il giorno in cui una folla voleva darla alle fiamme per aver bruciato
pagine di un libro che conteneva versi del Corano. Maurizio Salvi:
Un
rapporto presentato da una equipe medica al tribunale di Islamabad, davanti a cui
la piccola Rimsha e’ comparsa ieri, ha dimostrato quello che la comunita’ cristiana
tutta sosteneva da tempo. E cioe’ che si tratta di una bambina minorenne con importanti
problemi di comprensione, tali da relativizzare qualunque cosa possa avere fatto il
giorno in cui una folla di esagitati l’ha accusata di blasfemia e di avere bruciato
pagine di un libro che conteneva versi del Corano. Il giudice ha preso atto del rapporto
medico, secondo cui la bambina ha circa 14 anni, ma ha respinto per difetto di forma
una richiesta di liberta’ dietro cauzione presentata dai suoi legali. I quali ne hanno
presentata una seconda, che sara’ esaminata domani. Soddisfatto dell’andamento delle
cose l’avvocato Tahir Naveed Choudhary secondo cui “si comincia a vedere la luce alla
fine del tunnel. Sono molto ottimista – ha assicurato – sulla possibilità che al termine
della prossima udienza Rimsha tornerà libera”. Da parte sua mons. Rufin Anthony, vescovo
di Islamabad e Rawalpindi, ha detto all'agenzia AsiaNews che siamo di fronte ad uno
"sviluppo positivo" che porterà al trasferimento del caso davanti ad un piu’ ragionevole
tribunale minorile.