Il Papa all’udienza generale: i cristiani testimonino la verità evangelica senza scendere
a compromessi
“Non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo”: è quanto affermato ieri
mattina da Benedetto XVI nell’udienza generale presieduta nel piazzale antistante
il Palazzo apostolico a Castel Gandolfo. Il Papa ha preso spunto dall’odierna memoria
del Martirio di San Giovanni Battista per sottolineare che, anche oggi, la vita cristiana
“esige il martirio della fedeltà quotidiana al Vangelo”. A conclusione dell’udienza,
nell’atrio del Palazzo apostolico, il Papa ha rivolto un saluto speciale ai partecipanti
al Pellegrinaggio nazionale dei ministranti di Francia, oltre 2.500 giovani accompagnati
da numerosi presuli. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Il martirio
di San Giovanni Battista, ha detto il Papa parlando ai pellegrini in polacco, “ci
fa prendere consapevolezza che la fede fondata sul legame con Dio rende l’uomo capace
di essere fedele al bene e alla verità anche al costo dell’abnegazione e del sacrificio”.
Come Giovanni, ha aggiunto, “perseveriamo accanto a Dio nella preghiera, affinché
nessun compromesso con il male e con la menzogna di questo mondo falsifichi la nostra
vita”. Un pensiero che aveva sottolineato già nella catechesi:
“Cari fratelli
e sorelle, celebrare il martirio di San Giovanni Battista ricorda anche a noi, cristiani
di questo nostro tempo, che non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo,
alla sua Parola, alla Verità. La verità è verità e non ci sono compromessi”.
Proprio
per “amore alla verità”, ha soggiunto Benedetto XVI, San Giovanni “non scese a compromessi
e non ebbe timore di rivolgere parole forti a chi aveva smarrito la strada di Dio”.
La vita cristiana, ha detto ancora, “esige per così dire il martirio della fedeltà
quotidiana al Vangelo, il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia
Lui a orientare il nostro pensiero e le nostre azioni”. Ma questo, ha avvertito, “può
avvenire nella nostra vita solo se è solido il rapporto con Dio”, proprio come insegna
la vita e il martirio di Giovanni Battista:
“La preghiera non è tempo perso,
non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche ma è esattamente il
contrario: solo se siamo capaci di avere una vita di preghiera fedele, costante, fiduciosa,
sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere in modo felice e sereno, superare
le difficoltà e testimoniarlo con coraggio”.
L’udienza generale ha avuto
una festosa appendice con il saluto del Papa ai giovani ministranti francesi che hanno
gremito l’atrio del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. A loro, il Pontefice ha
dedicato un saluto speciale:
“Chers jeunes, le service que vous accomplissez…” “Cari
amici – ha detto – il servizio che voi portate avanti fedelmente vi permette di essere
particolarmente vicini a Cristo nell’Eucaristia”. Quindi, li ha esortati ad accrescere
l’amicizia con Gesù e a non aver paura di trasmettere con entusiasmo la gioia evangelica
ai propri coetanei.