Colombia: nel dialogo governo-Farc la Chiesa pronta a facilitare i contatti
L’annuncio dell’avvio di “colloqui esplorativi” tra il governo di Juan Manuel Santos
e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) continua ad alimentare il dibattito
politico, mentre dall’Onu e dall’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) giungono
offerte di “collaborazione”. In dichiarazioni rilasciate al quotidiano ‘El Tiempo’,
il presidente della Conferenza episcopale colombiana e arcivescovo di Bogotà, mons.
Rubén Salazar Gomez, ha offerto anche la disponibilità della Chiesa colombiana a “facilitare”
i contatti fra le parti. “Convinti che il dialogo è l'unica via possibile per ottenere
la pace - ha detto - i vescovi della Colombia hanno accolto con gioia e speranza l'annuncio
del Presidente della Repubblica circa i colloqui esplorativi con le forze ribelli
per stabilire le basi di un processo di pace che può condurre, con l'aiuto di Dio,
a porre fine al conflitto armato. Il presidente ha ribadito la volontà del governo
di offrirci la possibilità di partecipare alla costruzione della pace e noi, ancora
una volta, siamo pronti” ha detto il presule. Mons. Salazar Gomez - riferisce l'agenzia
Misna - ha voluto chiarire che la Chiesa non assumerebbe in ogni caso un ruolo di
mediazione né potrebbe essere un soggetto della trattativa: “Noi possiamo creare un
ambiente propizio per la pace, facilitando l’avvicinamento”. Il presidente dei vescovi
ha infine rivolto un appello ai colombiani affinché mettano da parte “tutto ciò che
può differenziarci dal punto di vista ideologico” per appoggiare il processo di pace.
“La cosa importante è che in questo momento in Colombia si parla nuovamente di costruire
la pace” ha sottolineato il presule chiedendo anche alle Farc di porre fine alle loro
“azioni terroristiche” come gesto di buona volontà. I vescovi colombiani riconoscono
“la prudenza e la serietà” con cui il governo colombiano è giunto a questi accordi
preliminari, e riaffermano, dinanzi all’opinione pubblica, la loro disponibilità “a
contribuire alla ricerca della pace, favorendo un clima di perdono e di riconciliazione
tra tutti i colombiani e facilitare l'incontro e l’intesa tra il governo, la società
civile e i diversi protagonosto del conflitto armato”. Il comunicato - precisa l'agenzia
Fides - si conclude invitando i fedeli e tutto il popolo della Colombia “a fare propria
la causa della pace, apportando, ognuno secondo la sua condizione, gli elementi necessari
per la costruzione di uno stato di diritto che consenta la convivenza nella giustizia,
la solidarietà e la fraternità.” Dal canto suo il ministro della Difesa, Juan Carlos
Pinzón, ha nel frattempo chiarito che per il momento, nonostante l’apertura al dialogo
nei confronti delle Farc ma anche del più piccolo Esercito di liberazione nazionale
(Eln), “l’ordine resta quello di attaccare le guerriglie”. Parlando al Senato, il
ministro ha dichiarato che la forza pubblica appoggia “pienamente” l’esecutivo, ma,
come ordinato dallo stesso Presidente, manterrà la presenza militare “in ogni centimetro
del territorio nazionale”. (R.P.)