2012-08-29 11:50:48

Colombia: nel dialogo governo-Farc la Chiesa pronta a facilitare i contatti


L’annuncio dell’avvio di “colloqui esplorativi” tra il governo di Juan Manuel Santos e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) continua ad alimentare il dibattito politico, mentre dall’Onu e dall’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) giungono offerte di “collaborazione”. In dichiarazioni rilasciate al quotidiano ‘El Tiempo’, il presidente della Conferenza episcopale colombiana e arcivescovo di Bogotà, mons. Rubén Salazar Gomez, ha offerto anche la disponibilità della Chiesa colombiana a “facilitare” i contatti fra le parti. “Convinti che il dialogo è l'unica via possibile per ottenere la pace - ha detto - i vescovi della Colombia hanno accolto con gioia e speranza l'annuncio del Presidente della Repubblica circa i colloqui esplorativi con le forze ribelli per stabilire le basi di un processo di pace che può condurre, con l'aiuto di Dio, a porre fine al conflitto armato. Il presidente ha ribadito la volontà del governo di offrirci la possibilità di partecipare alla costruzione della pace e noi, ancora una volta, siamo pronti” ha detto il presule. Mons. Salazar Gomez - riferisce l'agenzia Misna - ha voluto chiarire che la Chiesa non assumerebbe in ogni caso un ruolo di mediazione né potrebbe essere un soggetto della trattativa: “Noi possiamo creare un ambiente propizio per la pace, facilitando l’avvicinamento”. Il presidente dei vescovi ha infine rivolto un appello ai colombiani affinché mettano da parte “tutto ciò che può differenziarci dal punto di vista ideologico” per appoggiare il processo di pace. “La cosa importante è che in questo momento in Colombia si parla nuovamente di costruire la pace” ha sottolineato il presule chiedendo anche alle Farc di porre fine alle loro “azioni terroristiche” come gesto di buona volontà. I vescovi colombiani riconoscono “la prudenza e la serietà” con cui il governo colombiano è giunto a questi accordi preliminari, e riaffermano, dinanzi all’opinione pubblica, la loro disponibilità “a contribuire alla ricerca della pace, favorendo un clima di perdono e di riconciliazione tra tutti i colombiani e facilitare l'incontro e l’intesa tra il governo, la società civile e i diversi protagonosto del conflitto armato”. Il comunicato - precisa l'agenzia Fides - si conclude invitando i fedeli e tutto il popolo della Colombia “a fare propria la causa della pace, apportando, ognuno secondo la sua condizione, gli elementi necessari per la costruzione di uno stato di diritto che consenta la convivenza nella giustizia, la solidarietà e la fraternità.” Dal canto suo il ministro della Difesa, Juan Carlos Pinzón, ha nel frattempo chiarito che per il momento, nonostante l’apertura al dialogo nei confronti delle Farc ma anche del più piccolo Esercito di liberazione nazionale (Eln), “l’ordine resta quello di attaccare le guerriglie”. Parlando al Senato, il ministro ha dichiarato che la forza pubblica appoggia “pienamente” l’esecutivo, ma, come ordinato dallo stesso Presidente, manterrà la presenza militare “in ogni centimetro del territorio nazionale”. (R.P.)







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