Attesa in Ucraina per la sentenza sulla Timoshenko
A Strasburgo e a Kiev in discussione il caso di Julija Timoshenko. Ieri i legali dell’ex
premier ucraino hanno iniziato ad esporre i motivi del ricorso alla Corte europea
dei diritti umani. Oggi è, invece, attesa la sentenza definitiva della Corte suprema
nazionale sulla condanna a 7 anni di carcere per abuso di ufficio. Giuseppe D’Amato:
Dopo
una breve parte pubblica il procedimento è proseguito a porte chiuse. Attraverso i
suoi legali l’ex premier ha denunciato che la condanna, subita nell’ottobre scorso,
è motivata da questioni politiche; l’arresto è stato illegale senza un’udienza di
conferma; e le condizioni di vita nell’istituto di pena di Kharkov sono inappropriate.
L’Ucraina ha a Strasburgo un proprio rappresentante, che sembra intenzionato a rispondere
punto per punto. Come si ricorderà, nella primavera scorsa numerosi leader continentali
sollevarono il caso dell’ex premier e si arrivò in giugno quasi al boicottaggio degli
Europei di calcio. Se a Kiev la difesa della Timoshenko non si fa illusioni sul verdetto
della Corte suprema ucraina preoccupa invece una nuova inchiesta a Kharkov contro
l’ex premier. Diverse sono le accuse mossole: dall’acquisto di quote del Protocollo
di Kyoto a quello di ambulanze