2012-08-28 14:08:30

Sri Lanka: a Mullikulam dopo cinque anni la prima Messa tra i profughi


Cacciati dal villaggio di Mullikulam venti anni fa, circa 215 famiglie, dalla fine di giugno sono costrette a vivere nella giungla di Marichchijattu. Teoricamente il loro trasferimento in questa foresta rientra nel programma di reinsediamento previsto dal governo per gli sfollati. In pratica, queste persone vivono da mesi tra zanzare, serpenti ed elefanti, con due soli bagni e senza la possibilità di pescare o coltivare la terra. Dopo cinque anni, come riporta l’agenzia AsiaNews, i profughi hanno potuto finalmente celebrare la loro festa parrocchiale prendendo parte alla celebrazione nella chiesa Regina del Cielo alla quale erano presenti almeno mille persone. La Santa Messa è stata presieduta da mons. Rayappu Joseph, vescovo di Mannar, che ha chiesto ai fedeli di pregare per la comunità affinché possa tornare nel suo villaggio. “Questa gente chiede solo di non essere privata dei propri diritti di base – ha dichiarato il vescovo – Al governo non chiedono altro che poter vivere nelle loro case e nel loro villaggio”. Alla celebrazione era presente anche una delegazione di 150 cattolici del sud, laici e religiosi, per esprimere la loro solidarietà ai profughi. Al termine della messa hanno poi fatto visita al luogo in cui i profughi sono costretti a vivere, definendolo “un insulto per ogni essere umano. È una grave ingiustizia che il governo dica di aver reinsediato quasi il 98% degli sfollati interni. È una menzogna. Perché il governo sta ingannando questa gente?”. Congedando le suore e i sacerdoti cattolici del sud, mons. Rajappu Joseph ha chiesto loro di domandare al cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, di prendere a cuore il caso di Mullikulam. (L.P.)







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