Il movimento paralimpico in certo senso torna nel luogo della sua genesi dopo aver
fatto passi da gigante. La terapia sportiva applicata alla disabilità nacque infatti
in Inghilterra durante la II guerra mondiale, quando nel 1944 il dott. Ludwig Guttmann,
avvio presso l’istituto di Stoke Mandeville, nei pressi di Londra, un’attività pioneristica
con i reduci del conflitto colpiti da lesione spinale. Pochi anni dopo, il 28 luglio
del 1948 - mentre a Londra si teneva la cerimonia di apertura delle Olimpiadi – prendeva
il via la prima edizione dei giochi di Stoke Mandeville. I giochi assunsero una
cadenza annuale e divennero di carattere internazionale con la partecipazione dell’Olanda
nel 1952. Tuttavia per vedere le prime vere e proprie paralimpiadi abbinate ai
giochi olimpici bisogna attendere l’edizione di Roma ’60. L’Urbe ebbe il privilegio
di ospitare la prima edizione grazie all’impegno congiunto di Guttmann e del suo “omologo
italiano”, l’altro pioniere dello “sport terapia”, il dott. Antonio Maglio, già vicepresidente
dell’Inail. Da Roma ’60 in poi tutti i Paesi organizzatori delle Olimpiadi avrebbero
dovuto ospitare anche la manifestazione dedicata ai diversamente abili. E nel giro
di pochi lustri i comitati olimpici nazionali hanno dato il riconoscimento giuridico
alle federazioni paralimpiche che, solo in Italia contano l’accreditamento di oltre
600 associazioni sportive. Di edizione in edizione le paralimpiadi sono diventate
uno spettacolo straordinario non solo per chi ha vinto e gareggiato ma anche per chi
ha vissuto l’evento come spettatore. E in questo mondo dello sport alla disperata
ricerca di modelli positivi, lo stupore iniziale anche a Londra 2012 si scioglie presto
nel più sincero e divertito sentimento di ammirazione.
MARCO GUERRA
PER
VEDERE TUTTI GLI EVENTI E I RISULTATI http://www.london2012.com/paralympics/schedule-and-results/