Colombia: la “Casa del Bambino” per non emarginare i minori malati di Hiv
La “Casa del Bambino” è una struttura che si occupa di minori affetti da disabilità,
con malattie infettive e, da qualche tempo anche sieropositivi. Fondata a Bogotà nel
1993 grazie a un’iniziativa di volontari italiani e boliviani, la Casa cerca di togliere
i bambini dallo stato di emarginazione in cui la società li costringe a vivere. I
piccoli, soprattutto quelli sieropositivi, devono poter svolgere una vita normale
seguendo le giuste cure e non dover vivere rinchiusi in ospedale. È questo l’obiettivo
della struttura, che cerca di non separare i bambini dai familiari e che oggi conta
già 70 famiglie ospiti con 180 minori. Di questi, come riporta l'agenzia Fides, quindici
sono contagiati dall’Hiv. La comunità è a conoscenza del fatto che al suo interno
ci sono delle persone sieropositive, ma senza sapere con esattezza di chi si tratti,
permettendo così a ognuno di vivere tranquillamente senza la possibilità di discriminazioni.
Al suo interno si trova anche la struttura scolastica “Arconis de Paz” che segue dal
punto di vista educativo i piccoli ospiti, con insegnanti formati appositamente per
occuparsi di bambini col virus, pur non sapendo neanche loro di chi si tratti. In
caso di incidenti o di situazioni che potrebbero dar luogo alla trasmissione del virus,
sono applicate norme di biosicurezza per tutti i bambini, senza considerare se siano
sieropositivi o meno. Viene fatto inoltre un controllo mensile nel quale si consegnano
ai genitori i farmaci e le procedure con cui somministrarli o, in casi particolari,
sono gli stessi responsabili del centro a distribuirli di casa in casa. (L.P.)