I pakistani in Europa si mobilitano per Rimsha Masih
“Salviamo Rimsha Masih”: è la campagna lanciata dai pakistani cristiani in Europa
per salvare la bambina cristiana accusata falsamente di blasfemia e attualmente in
un carcere minorile a Islamabad. Oggi un Tribunale avrebbe dovuto pronunciarsi sulla
richiesta di rilascio presentata dai legali della ragazza, su incarico della famiglia
e della “All Pakistan Minorities Alliance”, ma l'udienza è stata rinviata di due giorni.
Da Roma a Londra, cresce la mobilitazione: i pakistani cristiani in Italia hanno diffuso
un appello da inviare al Presidente del Pakistan Ali Zardari (per adesioni salviamorimshamasih@gmail.com).
In un comunicato inviato all'agenzia Fides, la “Associazione Pakistani Cristiani in
Italia” chiede: “Chi è il vero colpevole nel caso di Rimsha? Non è forse chi ha buttato
le carte (che poi Rimsha ha bruciato) sapendo che c’erano pagine del Corano?”. L’Associazione
invia “a Rimsha Masih, alla sua famiglia e alle minoranze religiose del Pakistan un
messaggio di vicinanza e di solidarietà, ribadendo la richiesta di revoca dell’accusa
e di immediato rilascio”. Inoltre rimarca “pieno appoggio a tutte le diverse organizzazioni,
cristiane e di qualsiasi confessione religiosa, che si stanno impegnando per l’ abolizione
o la revisione della legge sulla blasfemia, per la legalità, per la difesa e sicurezza
delle minoranze religiose”. “Tutti coloro che credono nella libertà di culto e nel
rispetto del credo religioso altrui non possono restare indifferenti di fronte a questa
violenza”, aggiunge a Fides Adan Farhaj, Presidente della “All Pakistan Christian
League” in Italia, che ha organizzato ieri una conferenza pubblica a Porto Sant’Elpidio
per chiedere la libertà di Rimsha e per testimoniare solidarietà a tutti coloro che
subiscono violenza a causa della loro fede. A Londra la “British Pakistani Christian
Association” ha organizzato nei giorni scorsi una protesta davanti all’Ufficio del
Primo Ministro a Downing Street, e ha lanciato una petizione on-line (all’indirizzo
http://www.petitionbuzz.com/petitions/freerimshamasih) chiedendo al Governo inglese,
all’Unione Europea, alle Nazioni Unite, di fare pressioni per la liberazione della
bambina. La petizione sarà inviata alla “Commissione per i Diritti Umani del Pakistan”,
organismo del governo pakistano. (R.P.)