È morto Neil Armstrong, il primo uomo che camminò sulla luna
“Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un balzo da gigante per l’umanità”. Rimarrà
indelebile nella memoria e scolpita sui libri questa frase pronunciata da Neil Armstrong,
il comandante della missione spaziale Usa Apollo 11 allunata il 20 luglio 1969, poco
prima di scendere sulla superficie del satellite terrestre e imprimervi, anche in
questo caso pressoché indelebilmente, l’impronta del proprio scarpone sinistro. Neil
Armstrong è morto ieri all’età di 82 anni per alcune complicazioni seguite ad un intervento
al cuore cui era stato sottoposto i primi di agosto. “Uno dei più grandi eroi americani,
non solo del suo tempo ma di tutti i tempi”, lo ha celebrato nel suo estremo saluto
la Casa Bianca, mentre il portavoce della Nasa lo ha voluto ricordare come “il primo
uomo ad aver fatto un passo in avanti verso un mondo oltre il nostro”. In effetti
la missione dell’Apollo 11 rappresentò l’ultima frontiera del sogno americano e la
realizzazione dell’obiettivo del presidente Kennedy di conquistare il suolo lunare
entro la fine del decennio degli anni Sessanta. Quella magica notte in cui Armstrong
e il suo compagno Aldrin “passeggiarono” per tre ore sulla luna raccogliendo campioni
e scattando fotografie, incollarono allo schermo televisivo circa 600 milioni di persone
in tutto il mondo, il pubblico più vasto della storia. Nato nel 1930 in una fattoria
dell’Ohio, Nei Armstrong si appassionò fin da piccolo all’aviazione, tanto da conseguire
la licenza di volo ancora prima della patente di guida, all’età di 16 anni. Poi gli
studi di ingegneria aeronautica, l’arrivo alla Nasa nel 1962, negli anni d’oro dell’agenzia,
e la partecipazione come astronauta alla missione Gemini nel 1966, che gli spalancò
la porta dell’Apollo 11. Era un uomo schivo e la partecipazione all’evento più alto
della storia dell’esplorazione spaziale non cambiò questo lato del suo carattere:
evitò quasi ostinatamente la celebrità, rimanendo docente universitario all’ateneo
di Cincinnati e trascorrendo molto tempo nella sua fattoria dell’Ohio. Rare le sue
apparizioni in pubblico e ancora di più le sue interviste, ma ultimamente, in una
di queste, si lasciò scappare: “Di tanto in tanto mi manca l’emozione di essere in
una cabina di pilotaggio di un aereo”. (R.B.)