Tribunale Usa dice no alle immagini shock sui pacchetti di sigarette
I pacchetti di sigarette venduti negli Stati Uniti non riporteranno immagini shock
sulle conseguenze del fumo: lo ha deciso una Corte d’appello di Washington che ha
bocciato l’iniziativa antifumo della Food and Drug Administration che sarebbe dovuta
partire il 22 settembre prossimo. Una vittoria per l’industria del tabacco americana,
secondo la quale le immagini shock violano il primo emendamento della Costituzione
sulla libertà d’espressione: “Le industrie non possono essere obbligate – ha deciso
il giudice – a fornire sui pacchetti indicazioni che vadano oltre una semplice informazione
fattuale, a scapito dei propri interessi economici”. Altra cosa, invece, se fosse
il governo a varare una campagna di comunicazione antifumo. La questione ora sarà
esaminata dalla Corte Suprema. In questi giorni si è molto discusso della questione
anche in Australia, dove l’Alta corte, però, ha stabilito che non è contraria alla
Costituzione la legge che prescrive che, dal primo dicembre prossimo, i pacchetti
di sigarette siano venduti in confezioni anonime che riportino immagini scioccanti
dei danni provocati dal fumo e che ne vieta la vendita ai nati dopo l’anno 2000. La
decisione aveva ricevuto il plauso dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Una
pronuncia in questa direzione è attesa anche in altri Paesi come Gran Bretagna, Norvegia,
Canada e India. (R.B.)