Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
In questa 21.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il passo del
Vangelo in cui molti dei discepoli di Gesù, scandalizzati per le sue parole sul pane
disceso dal cielo, lo abbandonano. Gesù dice agli apostoli: «Volete andarvene anche
voi?». Pietro risponde:
«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita
eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Su
questo brano evangelico ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin,
docente emerito di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:
Crisi galilaica
è chiamato questo brano evangelico: perché alla conclusione dell’ampio discorso sul
pane di vita - ci ha accompagnato tutto agosto - le reazioni sono aspre. Una parte
dei discepoli trova assurdo e impossibile il discorso di Gesù sul pane di vita che
in fondo esige di mangiare la sua carne e bere il suo sangue, e non lo seguono più.
Eppure Gesù non arretra, non cerca di mediare nel linguaggio, per attenuare l’impressione
di assurdità. Questo è il cuore del suo messaggio e della sua missione, disposto
a giocarsi tutto per questa verità Gesù addirittura rischia di perdere anche la cerchia
dei discepoli più intimi: “Volete andarvene anche voi?”, provoca con determinazione.
La risposta spontanea di Pietro riequilibra la situazione, ma certo il rischio di
un fallimento completo mai era stato così vicino. È bella l’esclamazione di Pietro,
ma anche lui conoscerà poi momenti di smarrimento e di rifiuto. E dovrà sempre di
nuovo riprendersi, riscoprire i significati e rimotivarsi nella sequela. Come per
tutti noi: ai rari momenti di slancio pieno, ci fanno compagnia poi dubbi e fughe
comode, perplessità e delusioni amare. Bisogna sempre invocare lo Spirito che dà vita
e purifica motivazioni e fragilità.