I vescovi del Kenya criticano il progetto di legge sull’istruzione
La Chiesa cattolica del Kenya critica il progetto di legge sull’istruzione, presentato
recentemente dal governo. Due, in particolare, i punti avversi, elencati in una nota
a firma del cardinale John Njue, presidente della Conferenza episcopale keniota (Kec):
la composizione del Consiglio nazionale per l’istruzione che, a detta dei vescovi,
non rappresenta in modo equo i cattolici, nonostante la Chiesa “finanzi un terzo di
tutte le scuole del Paese”, e il diritto di proprietà dei terreni su cui sono costruiti
gli edifici scolastici. “Molte delle scuole cattoliche – sottolinea il cardinale Njue
– sono situate su terreni di proprietà della Chiesa o affittati dalla Chiesa per la
comunità. Il progetto di legge dovrebbe riconoscere e rispettare tali diritti, così
come sancito dalla Costituzione”. Quindi “non si può accettare che tali terre siano
espropriate dal governo con un pretesto qualsiasi, perché ciò sarebbe anticostituzionale”.
Nonostante queste critiche, tuttavia, la Chiesa riconosce alcuni punti validi del
progetto di legge, come quelli riguardanti i doveri ed i compiti dei genitori e dei
docenti, la valorizzazione dell’istruzione gratuita ed obbligatoria e la creazione
di meccanismi per garantire la qualità dell’insegnamento. Infine, la Kec sostiene
la decisione dello Stato di vietare le lezioni durante le vacanze, poiché si tratterebbe
solo di un tentativo, da parte degli insegnanti, di guadagnare di più. (A cura
di Isabella Piro)