Guinea. Allarme di Caritas italiana: preoccupanti notizie di ripetute violenze sulla
popolazione
Sempre più preoccupanti le notizie di ripetute violenze giunte nelle ultime settimane
dalla Guinea, dove le conseguenze della presenza di compagnie minerarie straniere
ha conosciuto uno sviluppo sanguinoso. Dalla fine di luglio – riferisce L’Osservatore
Romano - sono in corso nella Regione Forestale proteste violente e, in risposta, gravi
atti di repressione con uccisioni e torture. La Caritas Italiana si è mobilitata:
è attualmente presente nel territorio con giovani in servizio civile che stanno attuando
un attento monitoraggio della situazione e delle urgenze umanitarie delle popolazioni
così duramente colpite. Caritas Italiana sta camminando a fianco delle strutture cattoliche
del Paese, in un percorso di primo intervento, poi di accompagnamento e di crescita
reciproca al fine di aiutare le comunità locali ad essere protagoniste della loro
rinascita e del loro sviluppo. Particolare attenzione è data al sostegno agli organismi
Caritas locali al fine di rafforzarne la capacità di analisi e di risposta ai bisogni
e di animazione e partecipazione della comunità. La collaborazione e lo scambio con
le Caritas locali portano Caritas Italiana a intervenire in favore delle persone più
vulnerabili: malati, disabili, anziani, donne, minori, rifugiati e migranti. All’origine
dell’escalation di sanguinosa violenza, i fatti del 31 luglio scorso nel villaggio
di Zogota, nella diocesi di N’Zérékoré, quando, dopo mesi di proteste inascoltate
rispetto alla mancanza di alcun beneficio per la popolazione locale dall’estrazione
delle ricchezze minerarie, gruppi di manifestanti si sono concentrati fuori della
sede della società mineraria brasiliana Vale per poi saccheggiarne e vandalizzarne
i siti provocando danni ingenti. Violentissima la reazione delle autorità locali con
azioni di repressione notturne con l’impiego di granate, uccidendo almeno 5 persone
e praticando molteplici atti di tortura e mutilazioni. La Caritas diocesana di N’Zérékoré
si è recata subito sui luoghi dei fatti per fornire un conforto spirituale, raccogliere
informazioni e consegnare un piccolo contributo in denaro. Un piccolo gruppo di suore
si è poi recato più volte nei luoghi per assistenza alle famiglie delle vittime: un
segno di vicinanza molto apprezzato dalla comunità locale. Caritas Italiana sostiene
e collabora da anni con la Caritas di N’Zérékoré. La sua presenza e l’impegno nel
Paese è conseguente al lavoro portato avanti dalla Fondazione giustizia e solidarietà
della Conferenza episcopale italiana (Cei) nei progetti che hanno seguito la campagna
giubilare per la cancellazione del debito. Dal 2008 Caritas Italiana opera nel Paese,
in particolare nella diocesi di N’Zérékoré, dove è coinvolta, grazie anche alla presenza
di operatori espatriati. La diocesi di N’Zérékoré è suddivisa in quattordici parrocchie
e il suo territorio copre la regione forestale a sud-est del Paese; Gouécké è un villaggio
situato a circa 40 km dalla città di N’Zérékoré. I progetti sviluppati in loco sono:
sostegno e accompagnamento alla Caritas diocesana — Organisation Catholique pour la
promotion humaine (Ocph) — e, nello specifico, del Centro medico-chirurgico di Gouécké
e del settore sanitario della diocesi. Dal 2010 Caritas Italiana interviene anche
a livello nazionale, in collaborazione con altre Caritas, in un processo di accompagnamento
per la ristrutturazione della Caritas nazionale guineana. Intanto l’organismo pastorale
della Conferenza episcopale italiana sta ricercando personale qualificato per aiutare
le popolazioni della Guinea Conakry. La figura professionale richiesta è quella di
«coordinatore di progetto». Si tratta di offrire un supporto tecnico alla diocesi
di N’Zérékoré per il miglioramento della qualità e dell’organizzazione dei diversi
servizi sanitari offerti dall’ufficio Caritas della diocesi stessa e, in particolare
per le fasi di conclusione dei lavori di equipaggiamento e di avvio al funzionamento
del piccolo ospedale rurale di Gouécké. Malgrado le sue ricchezze naturali, la Guinea
non riesce a far uscire la popolazione da una povertà che nelle zone rurali del Paese
diventa spesso miseria. Si pone al 178° posto su 187 Paesi nell’indice di sviluppo
umano 2011 delle Nazioni Unite, nonostante detenga circa la metà delle riserve mondiali
di bauxite, e ne sia uno dei primi produttori al mondo.