2012-08-25 17:54:32

Concluso il Meeting di Rimini 2012. Il bilancio di Emilia Guarnieri


“Emergenza uomo”: è il titolo del Meeting per l’Amicizia fra i Popoli del prossimo anno, annunciato ieri nella conferenza stampa finale della kermesse riminese. Nel 2013 la XXXIV edizione del Meeting si terrà dal 18 al 24 agosto, come di consueto a Rimini. Nel pomeriggio l’incontro conclusivo sul Meeting del Cairo. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

“La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”: il titolo del Meeting di quest’anno si è reso concretamente visibile per 7 giorni con incontri, spettacoli, mostre, passando dall’attualità internazionale alla scienza, dall’arte alle testimonianze anche di tanti esponenti di altre religioni. Non a caso l’ultimo incontro è stato dedicato al Meeting del Cairo, un’esperienza che a maggio si ripeterà per la seconda volta e che è organizzata da un gruppo di egiziani legati da amicizia con il Meeting di Rimini. Ad intervenire tra gli altri il vicepresidente del Meeting Cairo e docente presso l’Università americana della capitale egiziana, Wael Faoruq che ha sottolineato come per l’Egitto sia una ricchezza questa esperienza del Meeting Cairo. Un evento la cui importanza è stata messa in risalto anche da mons. Kyrillos Kamal William Samaan, vescovo di Assiut e vicario della Chiesa copta cattolica in Egitto, che ha parlato del bisogno nel paese di un’educazione al reciproco rispetto. Per la deputata al Parlamento egiziano, Marianne Malak, fondamentale oggi per il paese nordafricano è soprattutto lo sviluppo del sistema di istruzione; per il giudice Hossam Mikawi, presidente della Corte del Cairo Sud, c’è bisogno di giustizia.

“Per ritrovare veramente se stesso e la propria identità, per vivere all’altezza del proprio essere, l’uomo deve tornare a riconoscersi creatura, dipendente da Dio”, aveva scritto Benedetto XVI nel messaggio inviato in occasione del Meeting 2012. E questo desiderio di infinito al Meeting si è visto anche nei volti dei circa 4mila volontari e in quelli delle famiglie, dei bambini, degli anziani che hanno affollato la Fiera di Rimini. Quest’anno sono state riconfermate le circa 800mila presenze dell’anno scorso, provenienti da 40 paesi. Un dato importante tenendo conto della crisi, come ci conferma la presidente del Meeting Emilia Guarnieri:

R. Sì, certo: non era un dato scontato per noi, questo, prima di vederlo accadere in questi giorni. In questo tempo di crisi, lo riteniamo un grande successo.

D. – Rispetto alle passate edizioni, forse ci sono stati meno politici, ma molte testimonianze, incontri culturali, di scienza … Quindi, il fatto anche che le presenze siano rimaste le stesse indica che c’è un interesse proprio per il fattore culturale del Meeting?

R. – Sì, certo. Direi che l’interesse culturale abbraccia poi anche le presenze dei ministri, perché qua si è parlato di cultura, cioè di cose che interessano la gente: il tema del lavoro, il tema delle riforme, il tema stesso della politica, il tema dei giovani; c’è stato un ampio respiro anche di carattere internazionale con il presidente dell’assemblea generale dell’Onu, sul tema della libertà religiosa … Certo, le testimonianze, che quest’anno erano particolarmente connotate anche in senso internazionale con la grande neonatologa che lavora in America, la Paravicini, con il medico di Gaza, Abuelaish … Le testimonianze, quando hanno questa intensità e anche questa capacità di documentare un modo diverso di guardare la realtà, sicuramente riscuotono un grande interesse.

D. – Il titolo di quest’anno è stato “La natura dell’uomo e il rapporto con l’infinito”. Titolo del prossimo anno, “Emergenza uomo”: un passaggio tra questi due temi, perché?

R. – La natura dell’uomo e il rapporto con l’infinito, ma il riconoscimento di questo e la valorizzazione di questo, oggi, è in uno stato di emergenza, perché viviamo in una cultura che tende a omologare e ad anestetizzare il punto di massima verità e vitalità e irripetibilità di ogni uomo, che è appunto il suo desiderio. Quindi, è appunto un’emergenza uomo.

D. – A maggio, al Cairo ci sarà la seconda edizione del Meeting in Egitto, in un momento storico molto particolare per il Paese. Qualche parola sull’esperienza del Meeting Cairo:

R. – Meeting Cairo – ci interessa ribadire – non è fatto da noi, anche se è nato in amicizia e in riverbero dall’esperienza che questi amici egiziani hanno vissuto qui, al Meeting di Rimini; è totalmente fatto da loro e dalla realtà egiziana che, appunto, sostiene questa iniziativa. Noi siamo solo stupiti di fronte a quello che vediamo accadere, perché che questa realtà di amici musulmani abbia ritrovato – come loro dicono – un risveglio del loro cuore, un risveglio del loro desiderio e abbiano intravisto nell’amicizia con noi una possibilità di approfondimento della loro esperienza personale, della loro esperienza di verità e di libertà, questo ci sembra veramente qualcosa di misterioso che accade.

D. – Tra l’altro loro, per fare il Meeting Cairo, collaborano anche con la Chiesa locale …

R. - Assolutamente sì! Perché intorno a questo gruppo di amici musulmani – accademici, giudici della realtà egiziana – si è creata una trama di unità e di amicizia con la Chiesa copta ortodossa, con la Chiesa copta cattolica, con la moschea e l’università di Al Azhar. Quindi anche da loro è successo questo stesso fenomeno non di omologazione: tutt’altro, ma di unità e di amicizia intorno a qualcosa di vero e di buono che stanno costruendo.







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