Al Monastero di Camaldoli, la settimana di teologia organizzata dal Meic
La celebrazione di tre speciali ricorrenze al centro della Settimana teologica del
Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) che si svolge da questa domenica
al 30 agosto al monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo. A ricordarli è lo
stesso presidente nazionale, Carlo Cirotto, nella lettera di presentazione dell’evento:
«Gli ottant’anni del nostro movimento, i cinquant’anni dall’inizio del concilio Vaticano
II e i mille anni del monastero di Camaldoli. Il tema scelto per la Settimana teologica
— “La storia: opera di Dio e responsabilità dell’uomo” — coinvolgerà oltre cento intellettuali
cattolici provenienti da tutta Italia, in rappresentanza delle diverse realtà locali
del Meic e non solo. Politica e impegno dei cristiani, dignità e sfide del lavoro,
ruolo della famiglia nella società e nella Chiesa: questi – riferisce L’Osservatore
Romano - i principali argomenti di discussione. «Attenti ad attualizzare il messaggio
evangelico nel tempo che viviamo, secondo l’esortazione che il Papa ci ha rivolto
nell’incontro del 19 maggio, e aiutati da guide esperte — spiega Cirotto — confronteremo
alcuni aspetti paradigmatici della nostra vita individuale e sociale con il progetto
che Dio ha sull’umanità. In particolare, ispirandoci all’esempio e all’insegnamento
del beato Toniolo, esamineremo i criteri di distribuzione delle risorse pubbliche,
i problemi del mondo del lavoro e quelli della famiglia alla luce delle indicazioni
del Vaticano II. Avremo modo di ascoltare testimonianze personali su come è stato
recepito il concilio nel mondo della cultura e nella vita monastica camaldolese. Secondo
le nostre abitudini, molto tempo sarà dedicato alla discussione libera e all’approfondimento
dei vari temi, tanto da fare assumere alla Settimana la connotazione di un forum di
dialogo. Daremo anche ampio spazio alla preghiera e alla meditazione perché, come
ripete il Papa, “non si può parlare di Dio senza parlare con Dio”», ha scritto il
presidente del Meic. Di concilio si comincerà a parlare fin dalla mattina di lunedì
con la relazione di don Pino Ruggieri, docente di Teologia fondamentale allo Studio
teologico di Catania e all’Istituto superiore di scienze religiose di Bologna, intitolata
«Il Vangelo nella storia: la lezione del concilio Vaticano II». I lavori delle tre
successive giornate prenderanno spunto da altrettante affermazioni contenute nella
Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes e nel
Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam actuositatem. «Tutti i cristiani devono
prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità politica; essi
devono essere d’esempio» (Gaudium et spes, 75): da questa frase si partirà per parlare
di amministrazione del bene comune, con le conclusioni affidate al ministro della
Salute, Renato Balduzzi, già presidente del Meic e tuttora direttore della rivista
del movimento «Coscienza». Mercoledì 29 si affronterà il tema della dignità del lavoro
e delle sfide a esso legate. Sarà d’aiuto ancora una volta la Gaudium et spes (67):
«Con il lavoro, l’uomo provvede abitualmente al sostentamento proprio e dei suoi familiari,
comunica con gli altri, rende un servizio agli uomini suoi fratelli e può praticare
una vera carità e collaborare attivamente al completamento della divina creazione».
La Settimana si chiuderà parlando di finalità e testimonianza dell’apostolato familiare,
con la teologa Simona Segoloni Ruta, partendo dall’Apostolicam actuositatem (11):
«La famiglia ha ricevuto da Dio la missione di essere la cellula prima e vitale della
società».