A Mazara del Vallo la 63.ma Settimana Liturgica Nazionale
Dal 27 al 31 agosto si terrà a Mazara del Vallo la 63.ma Settimana Liturgica Nazionale
sul tema: “L’anno liturgico: pellegrini nel tempo. Itinerario educativo alla sequela
di Cristo”, promossa dal Centro di Azione Liturgica (Cal) in collaborazione con la
diocesi di Mazara del Vallo. “Il tema della Settimana Liturgica sull’Anno liturgico
- afferma mons. Alfredo Di Stefano, segretario del Cal - rivela e comunica l’agire
di Dio nel tempo attraverso la Chiesa. Non si tratta di un tempo ‘parallelo’, ma dell’unico
tempo che l’uomo è chiamato a vivere con Cristo, sulle sue orme. Il tempo, come tutte
le altre realtà naturali, è chiamato, per la fede, a diventare elemento ‘sacramentale’
e non un semplice contenitore cronologico di riti che vi si inseriscono casualmente.
L’incarnazione del Verbo (= sacramento fondamentale) – prosegue mons. Di Stefano -
porta a compimento quelle promesse che hanno una dimensione storica, temporale. Il
tempo della nostra vita è il tempo-strumento della salvezza. La salvezza cristiana
non è solo escatologica, raggiunge l’uomo nella sua fragilità, in tutte le dimensioni
della sua vita sociale, civile ed ecclesiale. Una pastorale che non tenga conto del
tempo rischia di diventare astratta, moralistica ed efficientista. L’anno liturgico
è manifestazione della dimensione ecclesiale della fede nel suo inizio e nel suo procedere
nel tempo. Tempo che non deve apparire semplicemente nostro (secondo i nostri gusti
e le nostre esigenze), ma tempo di Cristo e quindi della Chiesa. E’ anche questa una
dimensione della forza educativa dell’anno liturgico”. Mons. di Stefano sottolinea
quindi che “l’anno liturgico, proprio per la sua realtà sacramentale, celebra una
salvezza in divenire. Una salvezza che, nel tempo della storia, si costruisce insieme
con Cristo. Si tratta di far emergere e di accettare l’inadeguatezza e talvolta anche
la contraddittorietà sia dei segni liturgici che della vita dei cristiani. Il nostro
cammino nel tempo è sulle orme di quel Gesù che ha condiviso in tutto l’umana fragilità
(fuorché il peccato), che ha condiviso la storia e la cultura del suo popolo, i momenti
di gioia e di sofferenza che fanno parte della vita umana. Il nostro pellegrinaggio
terreno è nell’attesa operosa di quel Signore che un giorno si mostrerà in tutta la
sua gloria, ma che già oggi sta alla porta e bussa (cf Ap 3, 20). Impegno e speranza
costituiscono il binomio che caratterizza l’attesa del compimento delle promesse.
Con queste istanze – conclude mons. Di Stefano - invitiamo a condividere questo momento
forte di riflessione ed a partecipare a questo evento ecclesiale, che insieme alla
Chiesa di Mazara del Vallo, ci accingiamo a vivere”.