2012-08-24 12:18:40

Perdonanza, il vescovo di Sulmona: perdonare significa ricostruire e guardare al bene comune


Si è aperta ieri la 718.ma edizione della Perdonanza. Il solenne rito della Perdonanza, l’indulgenza plenaria che Papa Celestino V concesse la sera stessa della sua incoronazione si rinnoverà, come ogni anno all’Aquila, il 28 e il 29 agosto prossimi. Chi era Pietro Angeleri, salito al soglio pontificio con il nome di Celestino V? Risponde al microfono di Antonella Palermo il vescovo di Sulmona-Valva, mons. Angelo Spina:RealAudioMP3

R. – Pietro Angelerio è un uomo semplice, un uomo che sin da piccolo ha vissuto dei fenomeni un po’ strani, che la mamma ha saputo leggere e interpretare e quindi lo ha orientato agli studi. Questo ragazzo, questo giovane, volle entrare poi nel monastero di Faifoli, vicino Campobasso, l’attuale Comune di Montagano, e poi volle andare a Roma per essere ordinato sacerdote. Possiamo dire che fu, fin dall’inizio, un cercatore di Dio. Quando Pietro Angelerio, fra Pietro, venne eletto Pontefice, dopo pochi mesi lasciò il Pontificato. Papa Celestino V, in quel tempo così difficile, legge la storia e dice: “Potrei far danni a molti”, perché era il tempo in cui c’era il potere temporale. E allora lui dice: “Che fare?” E’ meglio fare il bene che fare il male. E allora, in questo caso, la rinuncia diventa non una viltà, ma una grande virtù.

D. – La figura di Papa Celestino V cosa dice alla Chiesa di oggi?

R. – Di guardare in alto alla santità, perché se noi camminiamo basso, in una forma molto piatta, allora si appiattisce la vita. Noi siamo fatti per il cielo. Tutte le realtà che il Signore ci dà sono un mezzo. Allora, San Pietro Celestino dice a me, come credente, come cristiano, e soprattutto per il mio ministero di vescovo: “Non attaccarti al potere: abbi come unico tesoro Dio e non affannarti in questo mondo”.

D. – L’Aquila, dopo il sisma, continua ad essere molto frammentata. Allora, il senso di questa Perdonanza oggi...

R. – Certamente, il messaggio del perdono è un messaggio attuale ed è per tutti, anche per la città de L’Aquila, una città meravigliosa, stupenda, che ha subito un terremoto così tragico. Si sono viste cadere le pietre, le case. E’ tempo di ricostruire. Ma, forse, prima che cadessero quelle case, quelle pietre, i cuori già erano caduti nelle relazioni umane. Allora, la Perdonanza dice: “E’ il momento di guardare al bene comune e non ai propri interessi egoistici; mettiamoci insieme per ricostruire L’Aquila e, come il simbolo di un’aquila, farla volare”.







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