Pakistan: Chiesa mobilitata per la bimba cristiana down arrestata per blasfemia
La Commissione per i diritti umani del Pakistan ha chiesto formalmente alle autorità
di rilasciare immediatamente Rimsha Masih, la bambina down di 11 anni arrestata lo
scorso 16 agosto con l’accusa di aver oltraggiato il Corano. Organismo ha inoltre
chiesto di dare protezione a lai, alla sua famiglia ed alle centinaia di cristiani
fuggiti dal villaggio di Mehrabadi alla periferia di Islamabad. Intanto, l'ong cristiana
World Vision in Progress ha presentato un appello per la cauzione, che verrà discusso
il prossimo 28 agosto, data in cui potrebbe già ottenere il rilascio. Per domani,
25 agosto, a Lahore è invece in programma una manifestazione per chiedere la liberazione
di Rimsha, organizzata da diverse organizzazioni per i diritti umani, fra cui la Masihi
Foundation e Life for All, assieme alla Chiesa cattolica pakistana. Mons. Rufin Anthony,
vescovo di Islamabad-Rawalpindi, ha affermato ad AsiaNews che “è tempo che tutta la
comunità cristiana si unisca e si stringa attorno alla bambina”. Dal canto suo, la
All Pakistan Minorities Alliance (Apma) ha nominato il parlamentare Tahir Naveed Chaudhry
quale rappresentante legale di Rimsha. Si tratta di una "faccenda delicata", conferma
l'avvocato, che si mostra ottimista e promettec che "presto daremo buone notizie".
Tuttavia, fonti Apma affermano che il legale non abbia potuto incontrare la bambina
in prigione. E preoccupa anche la posizione assunta da molti musulmani in Pakistan,
semplici fedeli o leader religiosi, per i quali se la bambina è veramente colpevole
va punita secondo le norme vigenti nel Paese. (M.G.)