2012-08-24 15:52:28

Forum di Azione Cattolica in Romania. Mons. Sigalini: i laici cristiani, pilastri della Chiesa


E’ Iasi in questi giorni la “capitale mondiale” dell’Azione cattolica. Fino a domani, la cittadina rumena ospita la VI Assemblea generale del Forum internazionale di Azione cattolica. L'incontro è quasi un preludio ai dibattiti che animeranno il prossimo Sinodo dei vescovi del prossimo ottobre, caratterizzato com'è da discussioni e confronti sulla nuova evangelizzazione. I rappresentanti di 35 Paesi di 4 continenti, presenti in Romania, stanno parlando di corresponsabilità ecclesiale e sociale dei laici di Azionce Cattolica e a supporto di tale impegno è arrivato ieri il messaggio di Benedetto XVI, che ha chiesto loro di essere realmente "corresponsabili dell’essere e dell’agire della Chiesa". Davide Dionisi ha intervistato mons. Domenico Sigalini, assistente generale del Forum Internazionale di Azione Cattolica.RealAudioMP3

R. – E’ vero e questo è un pensiero che il Santo Padre tenta continuamente di far passare nella vita della Chiesa, soprattutto nella pastorale. Non è che il prete dà diritti o concessioni pie a qualcuno per poter lavorare con lui per il regno di Dio, ma il laico proprio perché battezzato ha dentro una responsabilità, noi diciamo “ontologica”, che gli viene dal suo essere, quindi non è benigna concessione di nessuno. Questo aiuta il laico, ancora di più, a prendere in mano tutto il fine della Chiesa: l’annuncio del Vangelo, il portare la propria fede nella propria professione, l’aiutare gli stessi sacerdoti e vescovi a capire di più il mondo.

D. – Il Papa ha evidenziato nel suo messaggio che la grande sfida della nuova evangelizzazione è annunciare il Messaggio di salvezza "con linguaggi e modi comprensibili al nostro tempo". Con quali strumenti intende rispondere a tale sollecitazione e quale nuovo impegno intende assumere l’Azione Cattolica?

R. – A questo riguardo, l’Azione Cattolica intende non stare a guardarsi negli occhi, ma pensare di più alla realtà che ha domande e aspetta le nostre risposte. Inoltre, essendo fino in fondo laica, lo vuole fare nella realtà, nel lavoro, nelle istituzioni, con la grinta di chi crede al Vangelo ed è innamorato di Cristo. Inoltre – e il Papa lo sottolinea – usando anche alcune proposte concrete di servizio ecclesiale dentro le realtà del mondo.

D. – Quali iniziative intendete avviare dopo Iasi per diventare, come ha sollecitato Benedetto XVI, sempre più un "laboratorio di globalizzazione della solidarietà e della carità"?

R. – Intendiamo soprattutto approfondire i rapporti che abbiamo tra le nazioni, perché l’Azione Cattolica non ha questo nome in tutto il mondo, ma in tutto il mondo esistono laici che collaborano con la gerarchia, che costruiscono spazi di formazione, si impegnano nelle istituzioni… Sono quattro-cinque qualità di questo laicato che vanno fatte emergere e che sono diffuse in tutto il mondo. Vogliamo far emergere questo dono che il Concilio ha rinnovato dentro tutte le nazioni. Per cui, noi ci daremo da fare per globalizzare le relazioni e globalizzare la solidarietà.







All the contents on this site are copyrighted ©.