Crisi: Il piano di rientro greco divide ancora Berlino e Atene
Occhi di tutta Europa puntati su Berlino, dove si è concluso nel primo pomeriggio
di oggi l’incontro tra la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier greco,
Antonis Samaras, che vuole ottenere una proroga di due anni per l’attuazione del piano
di risanamento del debito di Atene. Richiesta che si scontra con la netta riluttanza
della Germania. Tuttavia, ogni decisione definitiva è rinviata alla consegna del rapporto
della Troika attesta per il primi di ottobre. Marco Guerra:
Le dichiarazioni
espresse nella conferenza stampa a margine dell’incontro tra la cancelliera tedesca
Merkel e il premier greco Samaras non fanno emergere significative novità nelle posizioni
assunte dai due rispettivi governi, riguardo una eventuale proroga del piano di rientro
di Atene. “Voglio che la Grecia resti nell'euro e mi aspetto che gli impegni assunti
vengano messi in pratica”, ha esordito la Merkel. “E' nostro dovere aiutare”, ha
poi aggiunto, anche se in Germania c'è chi si chiede quanto sia utile dare ancora
soldi alla Grecia. “Atene rispetterà i suoi impegni”, ha risposto Antonis Samaras:
“Noi vogliamo camminare sulle nostre gambe”. Secondo il primo ministro ellenico, “il
rapporto della troika dirà che il nuovo governo greco può ottenere risultati”.
Sembra
dunque tutto rinviato alla consegna del documento redatto dagli esperti di Fmi, Bce
e Ue, prima della riunione dell’Eurogruppo dell’8 ottobre, quando i ministri dell’eurozona
sanno chiamati a decidere sulla seconda tranche di aiuti alla Grecia. Intanto,
il clima di incertezza pesa sulle borse, che ampliano le perdite condizionate anche
dai dati in flessione dell’economia europea e dal preoccupante incremento dei sussidi
di disoccupazione negli Usa. E sempre oggi, il governo spagnolo esaminerà un decreto
per riformare il sistema finanziario, come chiesto da Bruxelles che ha già concesso
100 miliardi, mentre in Italia si terrà un consiglio dei ministri dedicato alle misure
per lo sviluppo e la crescita.